Abbiamo un problema perché nello stesso territorio, ma in due chiese diverse e distinte e tra di loro distanti quel buon paio di chilometri, sono state programmate due sante Messe in contemporanea e ad officiare le liturgie dovrebbe essere lo stesso sacerdote e tale pretesa, lo ammettiamo, si situerebbe in almeno vaga sovrastima delle abilità del presbitero a men ch’egli trovisi in bilocazione come diceasi ad un tempo circa sant’Alfonso Maria de’ Liguori? Okay, non perdiamoci d’animo (e di anima soprattutto) e facciamo di necessità virtù, confidandosi nella Provvidenza.
Episodio di ieri mattina, Maggia il Comune, quattro le celebrazioni domenicali in programma tra i vari luoghi della Bassa Valle nella festività della Santa famiglia di Nazareth e sempre con calendario fitto fitto, sicché padre Jackson James Kurisummoottil da Perumpadavu e padre Siril Thomas Malamakkal da Vellarikundu, comparroci – o coamministratori parrocchiali come s’usa dire – entrambi freschi di ingresso nelle comunità, fanno esattamente quel che facevano i loro predecessori don Giuseppe Quargnali adesso in Centovalli ed in Onsernone e don Fabrizio Sgariglia ora al servizio del Cammino neocatecumenale e cioè si muovono da sede a sede, spremendosi nel rinnovare le omelie e comprimendosi nel rispettare i tempi, cioè con una santa Messa alle ore 9.30 lì, 45-50 minuti dal canto d’ingresso al congedo, indi trasferimento fisico ed altra santa Messa alle ore 10.45 là; tutto calibrato ed incastrato, dovendosi anche considerare quanto serve per indossare e per togliere camice stola casula e quanto forma abbigliamento rituale. Tutto calibrato ed incastrato tranne che… tranne che, stavolta, a rigore di bollettino interparrocchiale – testata: “Roccia e sorgente”, è fascicolo al servizio delle 16 realtà da Bignasco a San Carlo in ordine alfabetico – la mattinata si dipanerebbe fra tre sante Messe alle ore 9.30 (Avegno, Maggia ed Aurigeno) ed una sola alle ore 10.45 (Gordevio); e nulla a correzione, peraltro, è comparso sul sito InterNet solitamente ben aggiornato. Vogliasi a cagione d’un errore del compilatore, vogliasi in forza d’un errore del tipografo, vogliasi per conseguenza di quel che boh, sta di fatto che ad Aurigeno il portone della parrocchiale era ben chiuso e serrato, ancora alle ore 9.29, regnando sconcerto ed interrogativi in quella manciata di fedeli che ancora frequenta le funzioni.
A tagliare il nodo gordiano ecco la voce d’uno dei comparroci, improvviso nel manifestarsi e celere nello scusarsi: “Oh, confusione (sorriso), fatto confusione (sorriso), la Messa è alle ore 10.45, o mi aspettate qui o venite con me a Maggia (sorriso), andiamo, andiamo (sorriso)”. Per qualcuno si tratta solo di riprendere l’auto, ma… e che si fa con gli appiedati? “Tranquilli, vi porto io”; tutti nell’auto del don, che ovviamente ne sa una più del demonio ed infatti arriverà a destinazione prima dei vetturali indipendenti. A seguire, santa Messa per 21 parrocchiani in tutto, fra indigeni ed… aurigeni. E la riprova: in quel di Maggia, per spirito di servizio da Chiesa… itinerante ed all’occorrenza e ciò sia sia da percepirsi quale irriverenza, “Dio t’assista” è un’invocazione e “Don tassista” è la risposta…