Voci raccontano che fosse persona vicina a Mauro Cantoreggi, il 35enne che martedì 17 dicembre fu aggredito ed ucciso in quegli stessi ambienti; realtà dice che, in sede di indagini, la cosa avrebbe un’importanza solo con riferimento alle motivazioni del gesto. Di lei, 28 anni, cittadina svizzera con domicilio nel Luganese, sospettano infatti gli inquirenti quale responsabile del rogo divampato poco prima delle ore 6.30 di ieri nell’edificio della “Pensione La Santa” di via Merlina a Lugano, quartiere Viganello; già ieri pomeriggio un interrogatorio, nel volgere di poche ore il fermo, ché la giovane sarebbe caduta in qualche contraddizione e non avrebbe saputo fornire un alibi o una versione “alternativa” (e convincente) circa la sua prossimità al luogo dell’incendio. In séguito al propagarsi delle fiamme, come si ricorderà, ebbe luogo lo sgombero forzato dell’immobile da parte delle sette persone in esso ospiti, senza conseguenze fisiche per alcuno. L’inchiesta è coordinata dal procuratore pubblico Pablo Fäh; al momento vale l’addebito per incendio intenzionale.