Come da evidenze comparse sul “Corriere del Ticino”, un gravissimo caso di abusi su minori – per ora presunti, rispettandosi il principio dell’innocenza sino a condanna cresciuta in giudicato – è emerso mesi addietro nel Luganese, fulcro un locale in cui hanno luogo l’insegnamento e la pratica dello yoga. E proprio un insegnante di yoga, 60 anni circa, è al centro delle attenzioni della magistratura che per lui ha imposto la detenzione preventiva in una struttura penitenziaria sulla scorta di varie denunzie (tre quelle sicuramente acquisite agli atti istruttori); provvedimento adottato già in estate, per esigenze legate sia alla natura degli atti imputati sia al rischio di reiterazione del reato, sempre che esso sia stato commesso. Elementi corroboranti il teorema accusatorio di cui è titolare la procuratrice pubblica Valentina Tuoni, e che nei termini propri del Codice penale risponde al titolo di atti sessuali con fanciulli: le descrizioni minuziose di toccamenti e comportamenti oltre la soglia dell’ordinaria relazione empatica tra docente e discente. Consta inoltre l’avvenuto prelievo di alcuni video, da parte di agenti della Polcantonale, nel corso delle perquisizioni effettuate in ambienti frequentati dall’uomo e/o nelle sue disponibilità.