Evento culturale “estemporaneo”, ma di prima forza, quello ospitato nei giorni scorsi sulla motonave “San Gottardo” della “Società navigazione Lago di Lugano”, auspice Agostino Ferrazzini presidente dell’azienda e del “Gruppo Copernicus” oltre che consigliere della Camera di commercio italiana per la Svizzera: in visita una delegazione degli “Amici del Weizmann” (in forma ufficiale: “Società svizzera amici dell’Istituto scientifico Weizmann”), vale a dire la struttura di supporto ad un ateneo con sede a Rehovot (Israele, città a 20 chilometri da Tel Aviv), 85 anni di vita, e fra i centri più importanti nella ricerca multidisciplinare e di base per biologia, chimica, fisica, matematica e logica, ossia luogo deputato al sapere come attestano peraltro vari riconoscimenti – valga per tutti il “Nobel” – a suoi studiosi ed esperti. Sotto la guida di Eric Stupp, presidente del Consiglio di amministrazione della “Società svizzera amici dell’Istituto scientifico Weizmann”, gli ospiti hanno voluto lanciare un ponte culturale per il dialogo su temi scientifici; prova tangibile la dissertazione accademica tenuta nella circostanza da Jakub “Kobi” Abramson, membro del Dipartimento immunologia del “Weizmann”, sul tema “How does the immune system learn to tell a friend from a foe” ovvero centrando la riflessione sui fattori genetici che, in vari casi, possono predisporre alcuni individui più di altri allo sviluppo di malattie autoimmuni. Nell’immagine, il tavolo dei relatori a bordo della motonave “San Gottardo”.