(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 18.58) Favorita dalle buone condizioni meteo – non sia mai detto che un atto straordinariamente rivoluzionario qual è il riuscire a muoversi in gruppo abbia luogo sotto la pioggia – l’occupazione del parco di Villa Saroli a Lugano, questo pomeriggio, da parte di nutriti drappelli di ex-molinari ovvero ex-macellari dapprima riunitisi in piazza Della Riforma e poi sfilati per qualche centinaio di metri sino a prendere possesso di un terreno in verità affatto impresidiato ovvero ad accesso sostanzialmente libero. Succo dell’operazione: catenaccio apposto ad una sezione di cancello di Palazzo civico, insulti all’indirizzo di un consigliere di Stato (Norman Gobbi) e di una municipale (Karin Valenzano Rossi), solite intimidazioni alla stampa (meglio, a quella parte di giornalisti che si rifiutano di interpretare il ruolo del megafono) con chiaro invito a non fare domande, a stare alla larga e ad accontentarsi semmai di riportare soltanto quel che sta scritto nei volantini, solite chiacchiere sull’esigenza di riprendere spazi et similia. Quale massimo momento di mobilitazione e di autoesaltazione, è stato dato fuoco ad una cassetta per la distribuzione del “Mattino della domenica”: atto quanto mai temerario e dalla sovversiva nobiltà, senza dubbio, in una Lugano peraltro piuttosto disinteressata a sprecare un pomeriggio di sabato.