(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 21.37) Dopo identificazione dei residui partecipanti al corteo, avviato e completato lo scioglimento degli assembramenti di soggetti – una sessantina in tutto, come confermato da nota-stampa di fonte ufficiale – qualificatisi come “anarchici” e che a partire dal tardo pomeriggio di oggi avevano invaso parte dell’area della stazione Ffs di Lugano, venendo ripetutamente a contatto con le forze dell’ordine (sul posto una quarantina di agenti, alcuni dei quali in tenuta antisommossa) e andando deliberatamente a cercare lo scontro oltre a causare disagi ai viaggiatori. Pur nella concitazione dei vari momenti e pur nella gravità dei reiterati assalti ai poliziotti (vari i lanci di oggetti) durante la manifestazione non autorizzata, non si ha notizia di persone che siano rimaste ferite o contuse. L’abbandono della scena ha avuto inizio dopo intimazione giunta dagli agenti con minaccia del fermo di quanti erano rimasti a presidio del piazzale antistante l’edificio e della piattaforma sino al binario numero uno; con il trascorrere dei minuti lo spazio di movimento dei manifestanti, a quanto pare datisi appuntamento con volantini e “tam-tam” su InterNet adducendo come pretesto il “sì” espresso ieri dalla maggioranza degli svizzeri – oltre che dei ticinesi – al divieto di indossare il burqa, si era in realtà ridotto al punto da garantire alle forze dell’ordine un facile accerchiamento. Decisivi l’atteggiamento di fermezza e la presenza di almeno cinque veicoli tra blindati e mezzi di supporto. Ampio sostegno agli agenti – in campo effettivi di Polcantonale, Poltrasporti e Polcom-Polintercom della Regione 3 (Luganese) – da parte di numerosi cittadini trovatisi inaspettatamente coinvolti. La posizione di tutti gli identificati è al vaglio degi inquirenti. In immagine, una porzione del volantino utilizzato come invito alla manifestazione.