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Lugano: brucia lo “stop”, scappa e viene arrestato. Dal suo zaino, droga e denaro

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Durante la fuga a piedi, si era liberato di uno zainetto: al che gli agenti hanno fatto due più due, prima si becca il tizio che scappa e poi si procede al recupero dell’oggetto. Operazione a due tappe regolarmente eseguita, nella tarda serata di lunedì come riferito oggi da fonti ufficiali, in quel di Lugano quartiere Molino Nuovo, dove in manette è finito un 43enne cittadino italiano con dimora nel Canton Vaud; dalla perquisizione personale dell’uomo, oltre che del veicolo e dello zainetto nel frattempo individuato, sono spuntati denaro per varie migliaia di franchi e cocaina per circa 400 grammi. Dinamiche ricostruite in linea temporale con il cronospannometro: ore 22.34, agenti di una pattuglia della Polcantonale si insospettiscono nel vedere un’auto che, all’intersezione tra via Beltramina e via Giuseppe Bagutti, brucia lo “stop” e non rallenta; ore 22.35, pattuglia della Polcantonale sulla coda del veicolo sospetto; ore 22.36, veicolo in accostamento; ore 22.38, veicolo fermo su un lato della carreggiata; ore 22.39, sull’avvicinarsi degli agenti al finestrino, soggetto precipitosamente all’abbandono dell’abitacolo ed a prodursi in uno scatto in direzione ignota (a lui); durante la breve fuga, come detto, eiezione del… bagaglio a mano poi rivelatosi prova lampante di attività illecita esercitata.

A rigore dei minimi di cui si occuperà ora il capoprocuratore pubblico Arturo Garzoni, fra gli addebiti figurano dunque l’infrazione alla Legge federale sugli stupefacenti, la contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti, l’impedimento di atti delle autorità, l’infrazione a norme della circolazione stradale, ed ancora – corollario dei corollari, ultimo giro ultimi premi – la guida in stato di inattitudine e la guida senza autorizzazione.