Al minimo, l’omissione di soccorso. Al massimo, nello spettro di ciò che è stato acquisito sino ad ora, l’omicidio intenzionale. Posizione seria e che si aggrava con il trascorrere del tempo, quella del 62enne fermato e tratto in arresto già nella serata di San Silvestro in quanto sospettato di coinvolgimento nella morte di una 52enne svizzero-tedesca residente in via Alfredo Pioda a Locarno, donna il cui corpo era stato trovato esanime – ma, come indicano anche fonti Rsi, il decesso risalirebbe ad ore prima della chiamata alla “Centrale comune di allarme-Cecal”, a quanto pare per una richiesta Aed ovvero di soccorso causa arresto cardiaco – da effettivi delle forze dell’ordine. Dal giudice del provvedimenti coercitivi, oggi, la decisione di prolungare sino a fine mese la carcerazione preventiva dell’uomo, per parte sua dichiaratosi estraneo a qualsivoglia responsabilità (in tal senso, tuttavia, non facilmente spiegabile la presenza in prossimità dell’appartamento in cui la 52enne viveva); elementi di primaria importanza nel segno delle indagini – “dossier” nelle mani del sostituto procuratore generale Nicola Respini – dovrebbero giungere dall’esame autoptico di prossima esecuzione. Nella foto GdT, l’edificio in cui è stato trovato il cadavere.