Sulla fine di un amore aveva scritto ed interpretato “Ti lascio perché ho finito l’ossitocina”; sull’ansia da prestazione, sulla precarietà e su “altri piaceri della vita” si era impegnata con “Non tutto il male viene per nuocere, ma questo sì”; sulle conseguenze di ciò che spesso non è conseguente aveva sperimentato gli “Effetti indesiderati anche gravi”. Poteva mancare un testo alla “Si chiude una porta si apre un portone”, laddove la fine di un amore può costituire un nuovo inizio? No; e, difatti, la 38enne Giulia Pont da Torino si presenta sabato 9 marzo a Locarno, consueto palco del “CambusaTeatro” allo “SpazioElle” in piazza Giovanni Pedrazzini 12, con “Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo”, sapendosi che il cortisolo è definito come ormone dello “stress” e che, in materia di tensioni, il rapporto di coppia è terreno infido. Monologo in dolceamaro, essendo Giulia Pont una “stand-up comedian” con tendenza al lirismo ed all’introspezione; a traduzione corrente, spettacolo non idoneo a chi cerchi e si aspetti la battuta facile, l’ammiccamento, il banale spacciato come rivelazione. Di Carla Carucci la consulenza drammaturgica e la regìa. In immagine, Giulia Pont.