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Locarno, “Festival” a conti approvati. In conferma il direttore artistico

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Non solo nell’edizione numero 78 destinata ad andare in schermo tra mercoledì 6 e sabato 16 agosto, ma anche per le due annate successive e sempre a Dio così piacendo ché ars longa vita brevis, la direzione artistica del “Festival internazionale del film” di Locarno – come preferiamo ed intendiamo continuare a chiamarlo sottolineando l’identità internazionale come valore aggiunto e distintivo in campo elvetico – sarà nelle mani di Giona Antonio Nazzaro, al traguardo dei 60 anni tondi fra sei settimane, quattro eventi consecutivi già nel “curriculum” e tante, tante, tante esigenze da soddisfarsi da qui al 2027 per dare buon responso a quanti, nel Consiglio di amministrazione, hanno giudicato opportuno e coerente il confermare strategie e linee di azione. Di Giona Antonio Nazzaro, zurighese per nascita e almeno bipassaporto, pare essere convintissima matrocinatrice Maja Hofmann presidente della rassegna che dopo il 2026 – qui le date sono già certe: da mercoledì 5 a sabato 15 agosto – pare indirizzata verso una ricollocazione nel calendario, argomento quest’ultimo un po’ meno discusso nei tempi recenti e di solito, quando d’una cosa poco o nulla si dibatte, la cosa medesima ha già assunto consistenza; con quali prospettive di aggancio e di coinvolgimento del pubblico compartecipe non si sa, essendovi ora una tendenza ascendente (2024 su 2023, più 3.5 per cento) ma senza che tale progresso sia riconducibile ad un fattore determinante e specifico. Eppure, barra a dritta anche con qualche eccesso di entusiasmo, sia nel cuore sia a margine dell’assemblea generale annuale: fra i “plus” snocciolati e messi sul tappeto (rosso, vien da dire per automatismo) figura di sicuro la crescita dichiarata – 20 per cento – per quanto riguarda la vendita di tessere giornaliere, mentre risulta d’assai minor impatto l’incremento sbandierato – 15 per cento – circa il numero delle persone accreditate al “festival”; ma non da oggi, si direbbe, sussiste un fraintendimento a proposito del reale valore aggiunto e della reale partita invisibile dati dagli accrediti.

Sicuro è invece l’eccesso di autoreferenzialità, invece, in materia di conti. Per quanto l’apporto finanziario dei privati sia salito ancora, del che si rende considerevole riconoscimento come del resto hanno fatto i soci in assemblea mandando il consuntivo 2024 in approvazione, l’evento in sé si àncora in perdita nella misura di circa un settimo rispetto alle riserve; per carità, la cifra che balla è poco rilevante rispetto al volume degli introiti ipotizzati nella prossima edizione, parlandosi di meno di 100’000 franchi rispetto ad oltre 17 milioni di franchi. Ma, come si suol dire, i debiti di oggi sono sempre certi ed i crediti di domani sono sempre incerti. Confidiamo, tuttavia.