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L’editoriale-bonsai / Un’invasione di campo. E senza diritto alcuno

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Al Consiglio di Stato dovrebbe giungere nelle prossime ore, se già non è pervenuta per anticipazione via “e-mail”, una lettera i membri dell’Esecutivo – cinque compresi i due di cui trattasi – sono “invitati” a “ponderare attentamente”, e ben s’intenda “nel solo interesse del Paese”, l’“opportunità” di procedere allo scambio di ruoli tra Norman Gobbi e Claudio Zali nella conduzione dei rispettivi Dipartimenti, ovvero Istituzioni e Territorio. La missiva è cofirmata da Fiorenzo Dadò (neocentristi giàp), Laura Riget e Fabrizio Sirica (copresidenti socialisti), Samantha Bourgoin e Marco Noi (cocoordinatori verdisti), Alessandro Speziali (liberal-radicali) e Piero Marchesi (udicini). Espressa “preoccupazione” anche per la “situazione istituzionale scaturita negli ultimi giorni” e perché, ad avviso dei mittenti, “a questo stadio della legislatura” resterebbe a disposizione scarso tempo residuo. Domanda: posta che sia la legittimità del “preoccuparsi” (se in buona fede, ciascuno ha diritto di preoccuparsi per qualcosa, compreso lo stato di salute dei quokka sull’isola di Rottnest. Qui, tutti in buona fede o qualcuno ragiona solo “pro domo”), è o non è questa un’indebita invasione di campo? La parola agli autori stessi del testo: sappiamo che la competenza nella decisione è dell’Esecutivo cantonale e solo dell’Esecutivo cantonale ed esclusivamente dell’Esecutivo cantonale, e lo sappiamo talmente bene che “(…) non intendiamo in alcun modo interferire con tale prerogativa”. Asciugandosi il concetto: “Non intendiamo, ma lo stiamo facendo, pur sapendo che non è nel nostro diritto il farlo”. Perfetto.