Lodevole, al pari di ogni iniziativa dal medesimo tenore, l’operazione condotta ieri nelle acque del Ceresio antistanti all’abitato di Caslano e finalizzata al recupero di materiali dispersi sui fondali: 60 circa le persone che si sono messe a disposizione, in parte per l’assistenza da terra o da un natante (presenti una barca da pesca ed una draga) ed in parte per le immersioni, con due punti di riferimento (piazza Lago e via Meriggi) per lo stoccaggio provvisorio di quanto riportato in superficie; oltre a quelle dei membri della “Asfopuce-Associazione fondali puliti del Ceresio”, ottime mani dal “Club nautico Sassalto”, dalla “Godiving” d’oltrefrontiera e dalla “Abfalltaucher Schweiz” di Hergiswil nel Canton Nidvaldo; recuperato di tutt’un po’, dai “water” alle bici ai cellulari ai teloni ai pneumatici.
Tutto bene, o non proprio: c’è chi, con la scusa di proporre “informazione” al pubblico, si è agganciato all’evento con il proprio botteghino da campagna a favore di un testo dall’ormai imminente responso popolare. Furbizia? Sì, okay. Ma la “Asfopuce”, per statuti, è apolitica ed aconfessionale e, per quanto riguarda la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, agisce “in proprio”. O forse si dovrebbe credere, con riferimento all’articolo 2 punto 4 degli statuti, che i sostenitori del “sì” all’“Iniziativa sulla biodiversità” siano da riconoscersi alla stregua di “altre associazioni” o di “enti pubblici e privati” o di “persone giuridiche e fisiche” che siano “attive in campi affini e compatibili con gli scopi” della citata “Asfopuce”? In tal caso, chi si è dedicato ieri alla raccolta di rifiuti dai fondali del Ceresio è da considerarsi automaticamente arruolato sotto le bandiere del “sì” al voto di domenica 22 settembre? O bisogna credere che la presenza della bancarellina sia stata solo una coincidenza, ma di quelle coincidenze che poi finiscono documentate fotograficamente a fianco dei veri attori della giornata di pulizia del lago?