Il ruolo della Svizzera in un contesto mondiale multipolare e gli scenari per la Confederazione elvetica e per l’Europa tra gli aspetti che Aleksandr Gelevic Dugin, filosofo e politologo russo (in immagine) dalle posizioni ideologiche non propriamente congrue a… sé stesse, proverà a spiegare ad un pubblico svizzero – con maliziosa analogia, ci vengono in mente quei bancari che or è una decina abbondante di anni salivano in Ticino da Siena per vendere ai ticinesi il “know-how” della banca del futuro – nell’incursione culturale organizzata per lunedì 10 giugno al salotto dell’“Hôtel Pestalozzi” di Lugano (piazza Indipendenza 9). Non che la proposta sia priva di importanza, tutt’altro: onorevolissimi gli intenti dei membri dell’associazione culturale “Fratria”, che hanno tra l’altro scelto di articolare l’incontro in due fasi ovvero una conferenza-stampa alle ore 16.00 – ed è cortesia rara – ed una conferenza vera e propria per il pubblico alle ore 17.00; magari minor enfasi sarebbe stata da porsi, in sede di presentazione, sul ruolo del menzionato Aleksandr Gelevic Dugin – ruolo acriticamente dato per scontato da varie testate, anche a queste latitudini – quale “consigliere strategico” di Vladimir Putin presidente della Federazione russa, sussistendo non pochi dubbi sull’effettivo apporto e sulla reale autosostenibilità del soggetto (ma a “Fratria” sostengono di aver voluto invitare questo personaggio in quanto “lontano dalla “vulgata mainstream”, con visioni e proposte in grado di sollevare interrogativi tanto a destra quanto a sinistra”, nel segno dell’impegno dell’associazione per “contribuire all’arricchimento del panorama culturale in Ticino con eventi che suscitino dibattito, impongano riflessioni e suggeriscano progetti oltre gli steccati” del politicamente corretto”.
Fuori dagli schemi anche la scelta dell’interlocutore-mediatore da cui Aleksander Gelevic Dugin sarà affiancato durante l’incontro pubblico: trattasi infatti di Alberto Micalizzi, curiosamente ribattezzato “Michelizzi” nell’invito ufficiale, di certo economista valendo la laurea bocconiana conseguita nel 1992, operante dal 2015 su piazza elvetica (nelle sue disponibilità figura essere la “Consulegix Micalizzi Suisse advisory Sagl” già in San Vittore ed ora in Grono, realtà asseritamente operativa in àmbito di consulenza aziendale) e forse meno spendibile – ma ciò figura sull’invito, a titolo di referenza – quale “ricercatore universitario” (lo fu di certo, ma è merce di parecchi anni addietro). Di Alberto Micalizzi viene detto, sempre a mo’ di presentazione, che egli è “da tempo impegnato nella disamina dell’impatto delle politiche economiche e monetarie di Stati ed organizzazioni sovrannazionali”, tema periglioso; circa lo “Iassem” (“Istituto di alti studi sulla sovranità economica e monetaria”), realtà che viene menzionato a doviziosa referenza nel “curriculum” personale, non si trova invero traccia di attività da quattr’anni almeno a questa parte (sito InterNet con ultimo aggiornamento reale nel 2015, pagina “Facebook” disattivata. Oh, magari questi sono talmente controcorrente da aver abbandonato il “web” per lavorare sul cartaceo. Ci facciano sapere). Trascurabile è anche, ad avviso dei promotori dell’evento, lo “status” di Alberto Micalizzi himself quale condannato al Tribunale di Milano – in primo grado di giudizio, roba del gennaio ultimo scorso; e qui si è garantisti sino ad oltre ogni Corte europea – al carcere per sei anni in ragione di argomentini quali l’associazione per delinquere, due tentate truffe ed una truffa. Materia su cui i legali dell’economista già docente a contratto alla “Bocconi” avranno modo di valutare e di limare, soprattutto per l’aspetto della truffa “tentata” che è sempre punto labile nelle accuse; ma sei anni, anche secondo un Codice italiano che naviga spesso a vista quanto a proporzionalità delle pene secondo distinte tipologie di reato, sono non poca cosa.
Ad ogni modo, si è certi del fatto che sia Aleksandr Gelevic Dugin sia Alberto Micalizzi saranno ben pronti e disponibili a raccontare di sé, oltre che delle loro tesi: la credibilità di quel che si sostiene, difatti, non può prescindere dalla trasparenza del latore di tale pretesa credibilità. E tanti, tantissimi vorranno sapere: non a caso, sia per l’una sia per l’altra conferenza è richiesto l’accredito su indirizzo “e-mail” ufficiale dell’associazione (accredito@fratria.ch).
Post scriptum delle ore 17.35: sulla pagina InterNet dell’associazione culturale “Fratria”, il cognome di Alberto Micalizzi è stato corretto e figura ora in grafia corretta.