Ricorre oggi il 17.o anniversario – era la notte tra venerdì 1.o febbraio e sabato 2 febbraio 2008; il luogo, Locarno zona Città vecchia – dall’omicidio di Damiano Tamagni da Gordola frazione Gordemo, al tempo 22enne, durante una “Stranociàda” che si tinse di orrore e di vergogna. Noti i fatti, noti gli autori; preoccupante invece il processo di rimozione dell’accaduto dalla conoscenza comune, quasi che di quella vicenda sia oggi meno “opportuno” il parlare. Di Damiano, della sua storia, qui a bottega continueremo invece ad essere testimoni; non in suo nome (tale è semmai il diritto della mamma Annamaria e del padre Maurizio), ma per un dovere di rispetto della persona e della memoria. Ripartiamo allora da qui, dalla comparazione tra due immagini: quella a sinistra racconta del giorno in cui, sull’angolo di un edificio di via Borghese angolo vicolo Fiorina, fu apposta una targhetta a ricordo di Damiano; quella a destra, invece, è recente e al pari di due anni or sono (https://ilgiornaledelticino.ch/filo-di-nota-niente-scuse-niente-silenzi-rivogliamo-la-targa-per-damiano/?noamp=mobile) ci dice ancora che, dopo alcuni lavori di risanamento dei muri et cetera, la targhetta è sparita (per caso, come no?) o è stata fatta scomparire (per interesse di qualcuno). Sgradito, il dire che lì avvenne un fatto che è invece da perpetuarsi, per l’episodio in sé e per quel che si generò? Se è sgradito, urleremo con il doppio della voce e della forza, sino a quando la targhetta sarà ricollocata.