Nemmeno il tempo di riprenderci dal tragicomico “Scalopino di taccino” (vedasi altro e recente “post” di questa rubrica), ed ecco che casa “Migros” ci offre un’altra perla descrittiva analoga ed anzi quasi omologa: lo “Scalopino di pollo”. Che, per i fini esegeti ed esteti, ha un precedente nel poeta e scrittore romagnolo Elio Pagliarani, esponente della Neoavanguardia e figura di spicco – ancorché in profilo autonomo – del “Gruppo ’63”, nelle forme del “conigliopollo” e del “coniglio spollato”; ma questo sarebbe solo un tentativo di nobilitare l’incapacità di traduttore e controllore. Sempre che un traduttore vi sia, e sempre che qualcuno abbia voglia di controllare; ma questo, come si suol dire, è e deve essere problema del venditore, non del cliente preso a sberle e stordito da cotanta ignoranza. Suggerimento a margine, nel caso taluno voglia prendere in considerazione queste poche righe: da sistemarsi anche la grammatica a proposito delle date di scadenza dell’offerta, tra l’altro.