È una pianta erbacea arrivata da noi circa mille anni addietro e ben presente nella quotidianità alimentare; è anche un prodotto che gode di amplissima varietà a rigore di lessicografia, sicché fa “spinacio” ma non mancano nel tempo sia “spinacia” sia “spinace”, ed anzi “spinace” sarebbe addirittura forma più antica rispetto a “spinacio”, e “spinace” figura storicamente al femminile ed anche al maschile. Quattro espressioni diverse al singolare, ma al plurale? Anche qui quattro: insieme con “gli spinaci”, abbiamo “le spinaci”, e persino “gli spinace” e “le spinace”, ultime due espressioni dunque in invariabile secondo il numero. Una cosa è stracerta: gli “spinachi” no, non sono mai entrati in linea di conto, nemmeno per aberrazione mentale. Ma alla “Migros” non lo sanno, e procedono dunque impavidi nel massacro della lingua italiana… (a margine: da correggersi anche quel che compare quale “terminus ad quem” nella promozione. Per noi sono cose importanti, e dovrebbero essere tali anche per uno dei principali distributori in Svizzera).