Aveva rischiato la vita già una volta, nell’incidente automobilistico che lo aveva reso paraplegico all’età di 19 anni; un altro incidente, questa volta alla guida della bici reclinata che era un suo naturale prolungamento agonistico, lo ha strappato a parenti ed amici. È morto oggi al “Civico” di Lugano, dove era stato trasportato in eliambulanza, l’“handbiker” che poco dopo mezzogiorno di ieri era venuto a collisione con una moto lungo la Cantonale H1 dei Grigioni direzione San Bernardino, tra gli abitati di Lostallo e di Soazza, zona Ara; incidente dalla dinamica ancora non chiara, essendo quello un tratto rettilineo e risultando che il motociclista aveva effettuato un sorpasso procedendo nel medesimo senso di marcia. La vittima è stata identificata in Davide Chinelli, 52 anni, abitante a Mezzovico-Vira frazione Mezzovico, figura ben nota anche per l’impegno nella promozione dei valori dello sport tra i divabili; appena cinque giorni or sono, insieme con Remo Semmler storico fondatore del “Gruppo paraplegici Ticino” (e del quale aveva condiviso la passione cestistica per un decennio, prima di passare alle corse con i “recumbent”), Davide Chinelli aveva partecipato ad una serata-dibattito ad Arbedo-Castione, portando una testimonianza commovente sulla determinazione a non lasciarsi mai sconfiggere dagli eventi.
Le condizioni del 52enne erano apparse gravissime agli operatori del “Servizio ambulanza Moesano”, i primi a giungere sul posto; da qui la decisione di far intervenire un velivolo della “Rega”; stamane la resa dei medici. Conseguenze fisiche di entità lieve ha subito anche il motociclista, che avrebbe già fornito una ricostruzione dell’accaduto; il tratto della Cantonale era rimasto chiuso per un paio di ore a fini di soccorso alle persone coinvolte e di recupero dei mezzi. Di Davide Chinelli, che era membro di prima forza degli “InsuperAbili”, rimarranno il sorriso e gli insegnamenti condensati in vari “post” ed in una riflessione pubblicata due lustri addietro proprio sul sito InterNet della sua squadra di “handbike”: “In questi anni ho capito quanto sia importante lo sport per una persona disabile paraplegica: esso aiuta, sia moralmente sia fisicamente, ad affrontare al meglio la vita quotidiana (…). Ho sempre praticato una disciplina sportiva; per diversi anni ho giocato a basket in carrozzina, con tanti sacrifici e belle soddisfazioni (…). Ho iniziato ad andare in “handbike” nel 2010: all’inizio la usavo dalla primavera fino all’autunno per mantenermi in forma fisica e per fare gite insieme con amici e con mia moglie; dopo qualche anno, questo sport mi ha attratto sempre più, Sto meglio, e la “handbike” mi procura una fortissima sensazione di libertà”.