Per gli sforzi compiuti, uno dei quali passa al capitolo “Restare a galla nella tempesta covidiana”, il titolo di campione ticinese – cioè del gruppo 1-est – dell’hockey di Terza lega spetterebbe a ciascuna fra le otto squadre in lizza, compreso il Locarno dall’annata disastrosa per risultati (11 sconfitte su 11 incontri). Dal momento che un vincitore era da trovarsi, notevole il fatto che la decisione sia giunta solo agli ultimi 60 minuti in un gioco a tre mani: dal successo (8-2; tripletta di Damiano Luraschi, doppietta di Damiano “Dem” Piccoli) del Cramosina sul Nivo nel cosiddetto “derby della Biaschina”, domenica, è derivato infatti il sorpasso automatico degli Ascona Rivers sul Nivo, questione di media-punti a differente numero di partite disputate; alla vigilia, faidesi avanti con 24 punti in nove gare (cioè 2.666 punti per partita) contro i 25 punti in 10 gare (cioè 2.500 punti per partita) dei verbanesi giunti già a conclusione del programma; causa sconfitta secca, zero introito e media-punti in discesa a quota 2.400, con ribaltamento della gerarchia pur nella garantita qualifica di entrambe le compagini ai “Masterround”, sotto riserva semmai di rinuncia. Pur con la ragguardevole media di 2.167 punti per incontro e con 12 partite agli archivi, tagliato fuori dai primi due posti proprio il Cramosina per le cui ambizioni risultò fatale il 3-4 interno di domenica 6 febbraio contro gli AsconaRivers, questi ultimi battuti ai rigori dal Blenio (6-7) nel confronto di giovedì scorso; chi avrebbe mai detto che quel punticino, nel complesso del torneo crivellato da azzeramento di una parte del calendario e da successivi “forfait” in serie per indisponibilità di un numero minimo di agonisti sani, avrebbe avuto un peso… Nella foto, Paolo Monotti, presidente dell’Hockey club Ascona.
La classifica finale per media-punti – Ascona Rivers 2.500; Nivo 2.400; Cramosina 2.167; ValleVerzasca Rivers 1.600; Blenio 1.400; ValleMaggia Rivers 1.000; Lodrino 0.818; Locarno 0.000.