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Hockey Nl / Ultime amichevoli, Lugano ed Ambrì chiudono in sofferenza

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Detto 318 volte nell’ultimo mese e si ribadisce: l’hockey di agosto (con propaggine sule prime 48 ore di settembre, toh) è altra cosa rispetto all’hockey agonistico, da National league nella fattispecie; come non v’era da esaltarsi per le prime vittorie in serie, così non s’ha da abbattersi per due sconfitte di fila sia in casa Ambrì (lì, a dirsi il vero, i “kappaò” consecutivi sono quattro) sia in casa Lugano, che con oggi hanno messo agli archivi la fase di preparazione e fra sette giorni dovranno occuparsi d’altro. Vero è tuttavia che le cose, proprio negli incontri a domicilio (biancoblù una volta alla “NuoValascia” di Quinto ed una volta al palaghiaccio di Biasca, per il quale rivendichiamo di transenna ed una volta ancora l’esigenza di un’intitolazione alla memoria del padre putativo; bianconeri alla “Resega” di Porza), hanno marciato su quella linea che al pubblico risulta sgradita; passi infatti per le sconfitte (oggi, Ambrì battuto per 1-4 dal FriborgoGottéron e Lugano messo sotto per 1-3 dal Kladno), non passi invece per l’approssimazione di cui entrambe le compagini sembrano ancora affette. Sembrano, ergo si sospende il giudizio.

Dell’arte discatoria praticata stasera, non granché da registrarsi: bene Michael Joly (oh, era in pista, finalmente…) nei leventinesi andati a bersaglio con il solo Tim Muggli (35.34) per il provvisorio 1-2 e che si sarebbero dovuti evitare un “black-out” sul genere di quello visto fra il 44.35 (Noah Rod, 1-3) ed il 45.52 (Attilio Biasca che nel cuor ci sta, 1-4; sul conto del giovane attaccante anche un assist); vero è anche che la partita si era messa male sull’entrata in materia, 32 secondi e Marcus Sörensen già a bersaglio; di Maximilian Streule (23.39) la firma sullo 0-2. Sul fronte luganese, dall’alleanza tra Dario Simion ed Alessio Bertaggia l’unico goal (28.02) in una sconfitta profilatasi nei nomi di due stranieri visti all’opera in Svizzera nelle ultime stagioni, due per Niko Ojamäki (12.40, rete dello 0-1) ex-Kloten e tre per Daniel Audette (20.33, rete dello 0-2) ex-Losanna ex-Ajoie ed ex-Kloten a sua volta; a gabbia vuota l’1-3 subito dal bastone di Travis Konecky; infortunio per Jiri Sekac – agonisticamente calante, peraltro – nel corso del periodo centrale; per quanto possibile, un dubbio in più sull’attitudine al sacrificio da parte di Carl Dahlström (come dite, cosa già sentita nella stagione passata? Oh yeah); intravisto il nuovo straniero Zachary “Zach” Sanford (in terzo blocco con Brendan Perlini e con il rientrante Lorenzo Canonica), niente infamia e niente lode; minimo rammarico per il rigore conquistato da Dario Simion al 20.59 e non trasformato (dire regola che palo interno ancora punto non valere); sufficienza mancata da Niklas Schlegel portiere causa goal regalato.