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Hockey Nl / Ticinesi, missione compiuta: due sconfitte ieri, due oggi

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Reduci da doppia sconfitta domestica iersera (3-5 contro il FriborgoGottéron e 2-3 contro lo Zugo rispettivamente), AmbrìPiotta e Lugano si arresero stasera a Zugo e Davos, nel primo caso in modo grazioso e nel secondo con tono fragoroso, il che in sostanza importa zero Celsius e zero Fahrenheit in quanto, come da Cassandre non irragionevoli si attestò al precedente giro di cronaca, vengono semplicemente confermati due destini chiari e netti: Lugano forzato al pre-“play-off”, AmbrìPiotta costretto ad affidarsi a residui matematici nella prospettiva di giungere al medesimo obiettivo ma più probabilmente condannato a far da paggetto fuori dal palazzo. Al di là di ogni possibile e necessaria valutazione “ex post”; non quel che ci si aspettava.

In Davos-Lugano 3-1, ancora Thibault Fatton prima scelta a difesa della gabbia bianconera e primo blocco con Mark Arcobello assistito da Giovanni Morini e Luca Fazzini; passano 5.43, e proprio da questa linea giunge il vantaggio (Mark Arcobello, per l’appunto, a bersaglio con doppio assist). Scarso il tempo per gioire: così come nel desolante finale di ieri alla “Resega”, svarione mentale in momento di fresca superiorità numerica e “shorthanded” concesso (12.12, Dennis Rasmussen). Ospiti in spinta (19 tiri contro 13 nel primo periodo, 27 contro 21 appena oltre metà confronto), ma il vento è dalla parte dei grigionesi che “bucano” ancora, con Raphael Prassl, al 29.40.

In Zugo-AmbrìPiotta 8-2, padroni di casa pronti a sfruttare la prima superiorità numerica con Yannick Zehnder (8.59) capace di mettere il disco alle spalle di Damiano Ciaccio (per inciso, l’omologo Benjamin Conz è fuori per un risentimento muscolare; per un pezzo si consideri inoltre assente Peter Regin in attacco). Dalla seconda linea zugana ci prendono gusto, e Yannick Zehnder fa il “bis” al 28.18. Sussulto individuale di Brandon McMillan per il 2-1 (31.13), replica immediata (34.37) da Marco Müller già uomo-assist in occasione dell’1-0; ed il fatto che la storia sta per volgere al peggio vien ben compreso sul finire del periodo centrale, quando al passivo giunge il 4-1 con un solo secondo ancora sul tabellone (Fabrice Herzog, 39.59). All’avvio dell’ultima frazione, tracollo e ciao: doppietta di Sven Senteler (42.29 a cinque-contro-quattro, 46.31 in condizioni ordinarie), poi Gregory Hofmann figlio nostro (48.30) su suggerimento di Dario Simion idem per qualifica. Stefan Müller sale in cattedra per rilevare Damiano Ciaccio, il respiro dei leventinesi è flebile e trova alimento in una combinazione tra Diego Koster ed Elias Bianchi per il sigillo di Noele Trisconi (50.46); ma è troppo tardi, Jan Kovar ha anzi modo per siglare l’8-2 e per trovarsi a fare a cazzotti con Tobias Fohrler, unico espulso nella circostanza. Inutile tratto agonistico, quest’ultimo, in un divario da sei reti più tanta amarezza.

I risultati – Ajoie-Zsc Lions 3-1 (nonostante i soli 20 tiri contro 34, spezzata dai giurassiani una serie negativa da primato storico; Reto Schmutz autore del goal della sicurezza al 59.23, con porta altrui lasciata sguarnita); Davos-Lugano 3-1; ServetteGinevra-Berna 2-1 (assist e goal di Joël Vermin per recupero e sorpasso); Scl Tigers-FriborgoGottéron 4-2 (rete della sicurezza a 40 secondi dalla sirena); Losanna-RapperswilJona Lakers 2-5 (Roman Cervenka, autore di una doppietta, il regista dell’impresa); Zugo-AmbrìPiotta 8-2.

La classifica per media-punti – FriborgoGottéron 2.116 punti; Zugo 2.091; RapperswilJona Lakers 1.889; BielBienne 1.814; Zsc Lions 1.783; Davos 1.644; ServetteGinevra 1.556; Losanna 1.512; Lugano 1.467; Berna 1.273; AmbrìPiotta 1.089; Scl Tigers 0.778; Ajoie 0.488.