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Hockey Nl / Tanto mulinar di bastoni, ma il Lugano si scotta un’altra volta

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Non così lontano dal Davos è il Lugano: l’odierno scarto pari a tre reti, in un invero demoralizzante 0-3 interno quale unico risultato della serata hockeystica in National league, ci consegna difatti una compagine bianconera capace di confermarsi al quart’ultimo posto che a questo punto è più probabilmente un terz’ultimo posto (Berna staccato di due lunghezze avendo disputato due incontri in meno), di collimare vinte e perse in misura di un terzo e due terzo (qualcuno sostiene che in pista mancano le simmetrie? Ciò è falso, l’aritmetica non mente) e di garantire al proprio pubblico che il futuro non potrà che essere migliore, tale è la tristezza regnante oggidì. Oh, nulla da obiettarsi circa l’abnegazione di alcuni singoli: un’impresa è infatti il doppiare i grigionesi per numero di tiri costruiti, 35 contro 17, continuando a far bersaglio sulle traverse nella migliore delle ipotesi e sugli altrui gambali (Sandro Aeschlimann, “shut-out”) o sulle assi nelle peggiori, domandare per informazioni a Calvin Thürkauf ed a Linus Omark, che peraltro sono sempre tra i passabili. Insomma, è un Lugano che concettualmente ti aspetteresti di vedere così a metà del ciclo di amichevoli propedeutiche al campionato, non ad un collettivo da dichiarata parte sinistra della classifica a fine fase regolare e che invece vivacchia sui livelli di un Kloten e di un BielBienne; senza che in ragione di ciò il tecnico Tomas Mitell debba sentirsi sotto processo, vuolsi dire che nel frattempo sia al Berna sia all’AmbrìPiotta hanno cambiato timoniere.

Sulla cronaca, 17 secondi per lo 0-1 di Enzo Corvi, nulla d’altro da riferirsi sino al secondo tè se non la penalità di partita sul conto di Jiri Sekac, il quale è purtroppo tesserato per il Lugano e qui, a parte il far venir meno l’assetto del terzo blocco offensivo, per via dei cinque minuti accessori lascia i suoi in ambasce sul finire del secondo ed all’inizio del terzo periodo; quando il rischio sembra ormai sfumato, Matei Stransky colpisce (42.47) e chiude il discorso, assist del già citato Enzo Corvi. Il quale si ripeterà, minuto 59 e secondi zero, di nuovo per Matej Stransky ed a gabbia vuota. Non che vi sia molt’altro da dirsi, vi pare?

La classifica – Davos 41 punti; RapperswilJona Lakers 32; Losanna 27; ServetteGinevra 26; FriborgoGottéron 24; Zugo, Zsc Lions 23; BielBienne 19; Scl Tigers, Kloten 17; Lugano 16; Berna 14; AmbrìPiotta 13; Ajoie 5 (Davos, Losanna, Kloten, Lugano 15 partite disputate; RapperswilJona Lakers, ServetteGinevra, FriborgoGottéron, Zugo, Zsc Lions, Scl Tigers, AmbrìPiotta, Ajoie 14; BielBienne, Berna 13).