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Hockey Nl / Repetita stufant, ticinesi al doppio kappaò e il baratro è lì

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Nella serata hockeystica di National league in cui il Davos capofila perde colpi (si ironizza: settima vittoria su sette incontri disputati, ma per la prima volta dopo i 60 minuti regolamentari sicché la media è scesa da 3.000 a 2.857 punti per partita…), doppio kappaò registrasi nel caso del Lugano e dell’AmbrìPiotta, rispettivamente sul passo di 0.714 e di 0.571 punti per partita ossia in presidio dell’11.o e del 13.o posto, una vinta contro sei perse per entrambi, leventinesi persino agganciati dall’Ajoie e pertanto trascinati sul fondo della graduatoria. Quanto scritto e stampato tre giorni addietro vale stasera, sconfitta chiama sconfitta, i gufi nell’una e nell’altra tifoseria incominciano a tener d’occhio i movimenti nei quartieri alti della cadetteria prefigurano nomi di possibili avversarie al “barrage” per la salvezza; è un’iperbole, di certo le due ticinesi valgono assai di più rispetto a quanto cumulato, peccato che la classifica si opponga vigorosamente alla proposta di collaborare e già va bene che il BielBienne sia in ritardo di un turno, ché in caso contrario il Lugano rischierebbe di scalare d’un altro rango. A capo, chi abbia ancora addosso un residuo di curiosità, per due altre mazzate all’umore già tetro.

In Lugano-Berna 0-3, 26 tiri contro 40 (ed anche: quattro contro 14 nel primo periodo, sei contro 17 nel secondo…) costituiscono un messaggio, gli zero goal siglati sono un verdetto; all’esordio Linus Omark ingaggiato di stracorsa per rimediare alla sterilità offensiva dei bianconeri, innesto in un secondo blocco con Zach Sanford e con Luca Fazzini salve le varianti in corso d’opera, per tutti e tre il “plus-minus” resterà sul pari e tuttavia con sole cinque conclusioni – in tutto – sul bersaglio protetto in “shut-out” da Adam Reideborn. “Orsi” avanti al 10.50 con Benjamin Baumgartner; null’altro, se si eccettua un’occasione mancata da Alessio Bertaggia su imbeccata di Dario Simion, fino all’ultima metà della terza frazione, poi le penalità minori sul conto di Brendan Perlini e di Lorenzo Canonica, l’una al 51.52 e l’altra al 52.42, ad offrire un cinque-contro-tre sfruttato da Waltteri Merelä (53.42) ed un cinque-contro-quattro convertito da Joël Vermin (54.40).

Altro discorso impone il 5-4 del ServetteGinevra sull’AmbrìPiotta: ché i leventinesi, per quanto sempre sparagnini nel produrre (23 tiri contro 33), sono stavolta andati avanti non solo per una (1.44, Dario Bürgler), non solo per due (14.44, “shorthanded” di Jesse Virtanen subitaneo nell’agire dopo soli 12 secondi dalla panca-puniti sul conto del compagno Diego Kostner) ma addirittura per tre volte (35.25, primo goal di Nicolas “Nic” Petan, in “power-play”, ed anche primo goal di uno straniero nell’annata…) e con allungo sino al 4-2 del 36.27 (ancora Dominic Zwerger, terzo timbro in tre incontri di fila, nella circostanza con furto del disco al portiere); percorso spianatissimo, direbbe l’esteta, verso la vittoria, in porta per il ServetteGinevra c’è tra l’altro uno Stéphane Charlin che pare il clone di quello che otto giorni prima aveva buscato cinque goal in meno di 16 minuti nel drammatico 0-11 dei suoi a Losanna, prima o poi infileremo anche il disco della sicurezza. Ed invece: diamo per acqua passata sotto i ponti l’1-1 di Giancarlo Chanton (7.21) ed il 2-2 di Jan Rutta (33.06), ma come si può buscare due reti nello spazio di un quarto di minuto, cioè al 36.53 ed al 37.08, in firma Jesse Puljukjärvi e Jimmy Vesey, niente trucchi e niente inganni e compagini entrambe a pieni effettivi? Beh, si può fare e si fa. Gramo presagio, e presagio che si tinge di realtà: ultimo periodo, in due situazioni i leventinesi a tre-contro-cinque, significativo il dispendio di energie per evitare il tracollo, strappapplausi un intervento del portiere Gilles Senn, fortunoso il salvataggio (palo che sta ancora urlando per il dolore) su colpo di Markus Granlund, ad inferiorità numerica semplice il 4-5 (Josh Jooris, 53.08). Note collaterali: due assist per Christopher “Chris” Tierney, netto il miglioramento nel “plus-minus” personale che nell’occasione arriva a zero (beh, almeno non è negativo); Jesse Virtanen, un difensore, l’uomo che ci ha provato di più; Tommaso De Luca relegato ancora al ruolo di 13.o attaccante e con impiego per totali 258 secondi; Tim Heed, in compenso, spremuto per 28 minuti e 31 secondi.

I risultati – FriborgoGottéron-Zsc Lions 3-2 (ai rigori); ServetteGinevra-AmbrìPiotta 5-4; Kloten-Ajoie 2-1 (al supplementare); Losanna-Scl Tigers 4-1; Lugano-Berna 0-3; RapperswilJona Lakers-BielBienne 5-2; Zugo-Davos 3-4 (ai rigori).

La classifica – Davos 20 punti; ServetteGinevra 16; Losanna, RapperswilJona Lakers 15; Zsc Lions 13; FriborgoGottéron, Zugo 12; Berna, Kloten, Scl Tigers 8; Lugano 5; BielBienne, AmbrìPiotta, Ajoie 4 (Berna, BielBienne una partita in meno).