Al supplementare, da uno di quelli che hanno vissuto malissimo l’annata causa infortunio prima e faticoso ritorno alla pratica agonistica poi, il segno vincente; l’uomo è Calvin Thürkauf, siamo al 65.34, l’esaltazione della sua panchina per questo 4-3 è apotropaica quanto basta per dimostrare che l’incubo è stato, se non scacciato definitivamente, almeno rimosso. Il Lugano passa a Porrentruy sull’Ajoie e si porta sul 2-2 nella serie di “play-out” dell’hockey di National league, dopo essersi trovato sullo 0-2 e, appena l’altr’ieri, ad un passo dallo 0-3; è come se si ripartisse dallo 0-0, ciclo da due su tre. Quel che conta, nel segno del Ticino discatorio, è che per ora non ci si deve preoccupare del “barrage”, argomento che resta sullo sfondo dal momento che il Visp, nella finale di “play-off” della cadetteria, è andato proprio stasera a far danni sul ghiaccio del Basilea ed a portarsi sul 2-1.
Cronaca. Partenza a spron battuto, e pare che i bianconeri vogliano metterla sul ritmo. Primo brivido sulla penalità minore di cui si macchia Santeri Alatalo al 6.46; le situazioni speciali, in questo “play-out”, si sono rivelate autentico tallone d’Achille della squadra, ma i due minuti passano senza danno. Torna nel frattempo a vestirsi da uomo dell’anno – se il Lugano si salverà, monumento a lui, l’“enfant du pays” – colui che sia in stagione regolare sia nelle ultime tre partite ha retto quale estremo alfiere della causa sottocenerina, al secolo Luca Fazzini; al primo tiro utile, firma sul vantaggio degli ospiti (11.29). Poi Luca Fazzini va in panca-puniti: quasi immediato l’1-1, il 40enne Pierre-Edouard Bellemare fa centro (17.14). Giro opposto con il cinque-contro-quattro dovuto ad una carica sul portiere, Marco Pedretti l’autore e Adam Huska a subire: Mark Arcobello infila (2-1) a 22 secondi dalla sirena, il Lugano chiude avanti e con legittimità data dalle 13 conclusioni contro cinque. Periodo centrale e sùbito ansia perché al primo disco conteso dopo l’ingaggio finisce fuori è Calvin Thürkauf (20.22); situazione salvata, anche se il vento pare essere già cambiato e difatti, ad un terzo della frazione, il Lugano risulta averci provato per due sole volte (contro otto) oltre ad incappare in una penalità minore ritrovandosi in pista sette uomini anziché sei; morale, Ajoie al pareggio proprio sulla scadenza della superiorità numerica (28.50, Adam Rundqvist); Radim Zohorna risponde di rapina in meno di un “amen” (29.33), e dunque il Lugano si ritrova a condurre le danze per la terza volta, null’altro sino alla seconda pausa a parte l’aver ripreso il comando delle operazioni, di nuovo a saldo positivo sui tiri (12 contro 10, totale 25 contro 15).
Ultimo tempo, e tutto è da decidersi qui. Ajoie a cinque-contro-quattro ancora su colpo proibito di Santeri Alatalo (41.42); altro pericolo scampato, ma i giurassiani stringono e non offrono spazio; a metà periodo i tiri sono sette contro uno, il Lugano sopravvive ad un’altra inferiorità numerica (48.59, Matthew Verboon) ma nulla può fare contro l’ennesima invenzione di Terrence James Brennan, ed al 51.02 ci si ritrova tutti ai piedi della scala, ed alla sirena idem perché dal 3-3 si passa ai supplementari. Al quarto tiro, con assist di Daniel Carr già a tabellino in occasione del 2-1, Calvin Thürkauf fa centro. Sollievo per lui, sollievo per tutti. Ma occhio, è ancora lunga, è ancora in salita.