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Hockey Nl / Opzione Nhl “affondata”, Alex Formenton rimane ad Ambrì

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Cinque goal e quattro assist nelle 22 presenze sino ad ora, 11 tacche sotto per quanto riguarda il “plus-minus”, media-penalità pari a 98.12 secondi per incontro, tempo medio di presenza sul ghiaccio pari a 13 minuti e 18 secondi per partita: non propriamente l’apporto che ci si aspetterebbe da uno straniero 26enne già ex-Nhl da 750’000 dollari Usa l’anno (sulla questione dei contratti c’è altro di cui dire, in verità) e che all’AmbrìPiotta in National league è tornato non gratis, ancorché in giro egli non disponesse propriamente di un corteo di ammiratori. Sia come sia, Alex Formenton sarà sotto contratto in biancoblù sino a fine stagione 2025-2026, con estensione dunque dell’accordo che era stato stipulato in corso d’opera e sino a fine novembre; non indicati i parametri economici, oggettivamente scarno ed all’apparenza freddino il comunicato-stampa uscito dalla residua dirigenza dei leventinesi.

La posizione dell’attaccante canadese da Barrie, Stato dell’Ontario, era da considerarsi in verità ormai “obbligata”, un po’ come certe mosse sulla scacchiera quando i pezzi iniziano a scarseggiare. Riavvolgiamo il nastro e soffermiamoci sulle tappe essenziali: Alex Formenton annuncia il ritiro dall’attività hockeystica – addirittura con passaggio alla formazione professionale nel mondo delle costruzioni – poco dopo la formalizzazione del caso che riguarda lui ed altri quattro già membri del programma Hockey Canada – con la Nazionale “Under 20” vincitrice dei Mondiali – per la nota vicenda risalente al giugno 2018; al processo, Alex Formenton si dichiara non colpevole; Alex Formenton, al pari degli altri, è riconosciuto non colpevole; Alex Formenton ha dunque facoltà di tornare a far quello che sa fare; entra o rientra in gioco l’AmbrìPiotta, ad inizio settembre l’annuncio del ritorno del giocatore alla “NuoValascia”, ed il resto è noto. Sull’altro lato dell’Atlantico, invece, resta in essere un “ma”: il proscioglimento con verdetto di non colpevolezza, proscioglimento che tale è in forza di riscontrate contraddizioni nel racconto dell’accusatrice e non sarà di certo il ventaglio delle opinioni correnti in Ticino ed in Svizzera a cambiare le cose, non basta ai vertici della Nhl, tanto che solo a metà ottobre i cinque già indagati e già imputati passano allo “status” di riabilitati, con decorrenza effettiva del “via libera” solo da lunedì 1.o dicembre; perfetta coincidenza, nel caso di Alex Formenton, con l’eventuale esercizio dell’opzione su di lui da parte degli Ottawa Senators. Opzione: nel senso che degli Ottawa Senators sono i diritti Nhl, al di là del non sussistere un contratto tra tale franchigia ed Alex Formenton, il quale risulta dunque nell’elenco dei “free agent” con restrizione.

E che accade? Accade che ciascuno dei cinque prenda una direzione diversa; anzi, oltre ad Alex Formenton qualcuno l’ha già presa, come Michael “Mikey” McLeod, ruolo ala-centro, rifluito in Khl (all’Avangard Omsk), e come Dillon Dubé, ruolo ala-centro, scaricato senza mezzi termini dai Calgary Flames ed a quanto consta indirizzatosi a sua volta verso la Khl. Nel giro dei “pro” nordamericani resta invece Carter Hart, portiere, che da una firma versione “try-out” passa rapidamente al reingaggio con i Vegas Golden Knights in Nhl, va a farsi un po’ di ricondizionamento fisico ed agonistico agli Henderson Silver Knights che di Vegas sono il “farm team” in Ahl (chi si sia perso gli ultimi anni: Henderson Silver Knights uguale eredità degli Adirondack Red Wings e dei San Antonio Rampage) e giusto giusto martedì 2 dicembre torna in Nhl per vincerne una al supplementare. Dopo aver svernato l’anno scorso in Slovacchia, con riclassificazione in Ahl (ai Chicago Wolves) riappare martedì scorso anche Cal Foote, difensore, già vincitore di una “Stanley cup”. Insomma, all’elenco manca solo Alex Formenton, la cui sorte è decisa alle ore 17.00 di lunedì 1.o dicembre: niente esercizio dell’opzione da parte degli Ottawa Senators, niente scambio dell’opzione con altra franchigia – manco in regalo, per intenderci – della Nhl, ergo esclusione automatica di Alex Formenton dai “pro” sino a fine stagione, perché così sta scritto nelle norme con riferimento appunto ai “free agent” sotto restrizione. A quel punto, o AmbrìPiotta in prolungamento o altra soluzione tra Europa occidentale ed Europa orientale, a men che possano piacere certi campionati da Nazionali alberganti in gruppo “C” mondiale.

Si può immaginare, vero, che per ora al giocatore vada bene così, e per almeno due ordini di motivi. Il primo punto: nell’eventualità di un rientro in Canada o di un approdo negli Stati Uniti, Alex Formenton avrebbe dovuto tener conto di un clima tutt’altro che rasserenatosi (chiamasi pregiudizio sul singolo e stigma sul gruppo. Al di là dell’esito processuale, sul caso non è stata fatta chiarezza completa, soprattutto sul comportamento di qualche dirigente del programma Hockey Canada ed almeno su un versamento di denaro – destinataria la presunta vittima dell’aggressione sessuale? Mah – in tempi assai precedenti l’incriminazione dei cinque atleti). Il secondo aspetto: già dall’ottobre 2024 Alex Formenton è in causa con tale Wade Arnott, che è poi il suo ex-agente, e con la “Newport sports management incorporated”, per cosucce come negligenza, violazione di contratto e violazione degli obblighi fiduciari; senza che si debba entrare nel merito e nei particolari degli addebiti, basti il sapere che una prima udienza davanti alla Corte superiore di giustizia dell’Ontario avrà luogo già giovedì 22 gennaio. Ah, e che giustamente non trattasi di mera questione di principio: la pretesa di risarcimento si situa nell’ordine di 20.5 milioni di dollari. Meglio che se la sbrighino gli avvocati, no?