Alzi la mano chi, a tre quarti del primo periodo, avrebbe dato l’AmbrìPiotta vincente in trasferta sull’Ajoie nell’hockey di National league: noi no, sicché sul blocchetto degli appunti aveva già preso forma il titolo “Ajoie pas de joie, ed anche a Porrentruy l’Ambrì svanì” (per dovere d’ufficio: da prima del primo ingaggio era pronto anche il titolo in senso opposto, “Ajoie quelle joie, ed anche a Porrentruy l’Ambrì ruggì”. Non si può mai prevedere né il meglio né il peggio, con ‘sta benedetta squadra; la quale, per l’appunto sotto 0-3 dopo 15.49 e con Janne Juvonen in crisi di fiducia (o propria, o altrui; ad ogni modo, avvicendamento immediato con Gilles Senn), ha navigato a vista sino a 125 secondi dall’ultima sirena, si è giocata un “O la va o la spacca” con il “rover” a gabbia sguarnita, è stata premiata dal 3-3 di Philippe Maillet al 58.11, è approdata al supplementare ed ha trasformato tre punti persi in due guadagnati grazie ad un’invenzione di Dominik Kubalik (61.26). Sicché l’Ambrì, da penultimo che era, si ritrova terz’ultimo avendo scavalcato il Lugano nel frattempo picconato in casa; in Leventina si appagano di poco, sapendo che sul Ceresio devono contentarsi di meno ancora; volendosi poi essere tassonomici, è stato tenuto a distanza (dai biancoblù, non dai bianconeri) proprio quell’Ajoie che in caso di successo si sarebbe ritrovato a distanza inferiore alla diecina di lunghezze.
Cronaca. 37 secondi bastano ai giurassiani per il vantaggio sullo storico asse tra Jonathan Hazen e Philip-Michaël Devos, che del resto condividono lo spogliatoio dell’Ajoie da nove stagioni e mezzo e sanno ancora fare numeri da “Oh”; mal sembrano mettersi le cose sul raddoppio (7.59) di Julius Nättinen, “power-play” ispirato dall’anziano ma sempre vigoroso Pierre-Édouard Bellemare, che ne farà 40 per l’anagrafe tra due mesi e nel frattempo ha già messo lì una ventina di punti in 14 partite e frammenti. Quando Philip-Michaël Devos firma d’autorità il 17.o goal personale nella stagione, decisamente la sua migliore annata al livello della massima serie, ed è solo il 15.49 di un periodo che si fa tragicomico, come sopra indicato accade che Luca Cereda allenatore decida di offrire una metaforica doccia anticipata a Janne Juvonen; a render meno dura la salita arriva poi (17.58) l’1-3 di Tim Muggli, fresco dell’essere stato richiamato dalla cadetteria (era in prestito al Coira, sei goal e 10 assist in 18 partite sotto le cure di Reto von Arx; in pista c’è anche Simone Terraneo, difensore parimenti ripescato, sponda Visp).
Da doppia primizia il riavvicinamento ad una lunghezza: segna infatti William Hedlund (primo goal personale in National league per lo svedese-norvegese di licenza elvetica) con il primo assist del già citato Tim Muggli (37.06), in pratica il tabellino è sorretto dal solo quarto blocco; prima della pausa c’è ancora il tempo per una vivace discussione foriera di duplice penalità minore per parte. Nulla più accade sino al menzionato richiamo del portiere, e qui i giurassiani si fanno cogliere impreparati pur nella più prevedibile fra le situazioni; l’Ambrì sfrutta, pareggio, ribaltone, ed il resto è detto.