Mentre nella Lugano hockeystica di vertice si scalda la pista per l’ingaggio di Jesse Puljujärvi, 27enne ala svariante da 193 centimetri per 91 chilogrammi e con passaporti di Finlandia e Svezia ed in questa stagione con quattro maglie diverse in Nordamerica (Pittsburgh Penguins e Florida Panthers per la Nhl, WilkesBarre-Scranton Penguins e Charlotte Checkers in Ahl), un altro tassello – e dall’apparente buona qualità – si aggiunge all’organico dell’AmbrìPiotta in vista della stagione 2025-2026 in National league: sotto contratto biennale è annunciato Nicolas “Nic” Petan, 30 anni compiuti a marzo, 175 centimetri per 79 chilogrammi, canadese che taluni hanno dato anche come titolare di passaporto italiano (ma Luca Cereda, direttore generale in casa biancoblù, disse che la cosa non gli risultava ed in effetti il diritto alla nazionalità non è mai stato rivendicato dal giocatore) e con ascendenza paterna dalla Slovenia, originario di Delta nella British Columbia, ultimo campionato in Khl con l’Ak Bars Kazan per 11 goal e 33 assist in stagione regolare più due goal e quattro assist in 13 incontri del “play-off”. Alle statistiche da “iunior” (in Western hockey league), percorso tra l’altro affatto diverso rispetto a quello del fratello maggiore Alexander detto “Alex” indirizzatosi su un brillante ciclo universitario ed agonistico con i Michigan Tech Huskies, il neoleventinese fu un autentico “crack” associando il proprio nome all’identità dei Portland Winterhawks di cui fu anche capitano nel torneo 2014-2015, statistiche reali da 340 partite (252 di prima fase più 88 nelle “post-season”) per 136 goal (110 più 26) e 306 assist (248 più 58); un titolo, per l’appunto, in Whl (2012-2013), un oro con la Nazionale canadese ai Mondiali “Under 20” (2014-2015), nel mezzo un bel livello di scelta in “draft” Nhl (secondo giro, 43.a chiamata assoluta, a spuntarla furono gli “scout” dei Winnipeg Jets).
Fino a qui, si direbbe, un predestinato. Ma si sa che il salto al livello “pro” non è sempre foriero di sole buone notizie; morale, 170 partite di Nhl con quattro franchigie distinte (Winnipeg Jets per l’appunto, indi Toronto Maple Leafs, Vancouver Canucks e Minnesota Wild) in nove campionati per un bottino personale di sette goal e 28 assist e mai una qualificazione al “play-off”, ben maggiore l’impiego in Ahl con i vari “farm team” (Manitoba Moose, Toronto Marlies, Abbotsford Canucks, Iowa Wild ed Harttford Wolf Pack) a medie sulla cifra di un Mark Arcobello, per dare parametri noti a queste latitudini, totale 319 partite (296 più 23) per 97 goal (95 più due) e 202 assist (194 più otto). A partire dal settembre 2018, parentesi di alcune settimane fuori dal mondo dell’hockey in séguito ad una tragedia familiare: la morte “suapte manu” del padre Franc Petan, già titolare di un apprezzatissimo ristorante con specialità italiane a Vancouver, all’età di 56 anni. A memoria di Franc Petan, Nicolas ed Alex e la mamma Rosanna (nata Calla) hanno istituito nel 2019 una fondazione a sostegno della conoscenza e della ricerca sulle malattie mentali: onore al merito, ed un motivo in più per apprezzare la persona. In immagine, Nicolas Petan (a sinistra), la madre Rosanna (al centro) ed il fratello Alex (a destra).