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Hockey Nl / All’Ambrì l’onore delle armi. Ma il “play-off” è del Losanna

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Quando finisce così, sicuro, allo sconfitto va l’onore delle armi: che è un bel modo di congedarsi, ma pur sempre un congedo. E l’AmbrìPiotta dell’hockey, stasera, si è semplicemente congedato dalla stagione 2021-2022 della massima serie: allo spareggio con il Losanna, che prosegue invece la corsa nel vero e proprio “play-off”, dopo aver vinto la prima fuori casa e perso la seconda a domicilio. Per quel che si deve riconoscere nella realtà, 2-1 in gara-uno, 1-2 in gara-due ed 1-2 in gara-tre; le tre reti venute dopo sono mero eccipiente da finale nella disperazione, quando giustamente togli il portiere e tenti il tutto per tutto e te la giochi, a costo di finire crivellato sotto un passivo pesante. Come è avvenuto in questo caso, Janne Juvonen fuori al 58.32, Jiri Sekac a bersaglio per l’1-3 dopo otto secondi; rientro e nuova uscita dell’estremo, quattro secondi (59.02) ed 1-4 firmato ancora da Jiri Sekac; tutti all’attacco, squadra sbilanciata, ed al 59.21 ecco l’1-5 ad immagine di Ronalds Kenins.

Guai a prendersela per questo strappo, e guai a prendersela in senso lato; rammarico, oh, doveroso il rammarico, dopo l’illusione data dal vantaggio subitaneo (Noele Trisconi, 6.06, assist di Elias Bianchi) ed anche dopo la strepitosa resistenza offerta sull’1-1, cioè dal 7.14 (in goal Martin Gernat dopo svista, ahinoi, di Inti Pestoni) sino al 45.00, conclusione di Damien Riat e disco in fondo gabbia per l’1-2. A quel momento i losannesi viaggiavano in produzione sul doppio rispetto ai leventinesi, diciamo 30 tiri contro 15, avendoci provato almeno otto volte o a ridosso della porta avversaria o dalla parte anteriore dello “slot” di sinistra, non volendosi dire delle frequenti invenzioni in diagonale ad angolatura strettissima, ma dal lato opposto. Capirete che, sulla lunga distanza, la capitolazione sia più probabile che soltanto possibile.

L’Ambrì saluta, e lo si ringrazia per il carico emozionale delle ultime settimane, fingendo di potersi soprassedere sullo spaventoso “black-out” nella seconda parte della stagione regolare. Per le riflessioni, per le analisi sull’apporto dato dai singoli e soprattutto per i conti ci sarà tempo; sempre che, come si ha diritto di credere, alcune valutazioni non siano già state effettuate. Nel “play-off”, fra le otto migliori, il Ticino resta in lizza con il solo Lugano; da venerdì la scalata all’Everest.