Come lo scorso anno, preciso preciso come lo scorso anno: quattro sconfitte in quattro partite nella fase regolare, eliminazione ai quarti di finale e dunque quinto kappaò di fila, poi spareggio per il quinto posto e vittoria, la prima nel torneo; non contro la stessa avversaria, nel 2024 contro la Germania al supplementare, nel 2025 contro la Svezia, ma in entrambi i casi per 3-2. Da un certo livello gerarchico era venuta, con il medesimo livello gerarchico se ne va la Svizzera dell’hockey femminile dai Supermondiali in corso a Ceske Budejovice (Repubblica ceca), torneo i cui verdetti si stanno definendo in queste ore; per quanto riguarda il titolo, di certo vi è al momento la qualificazione della Nazionale statunitense, che qualcosa ha rischiato – eccome – contro le padrone di casa essendosi trovata oggi sullo 0-1 salvo imporsi per 2-1; alle spalle di Svizzera e Svezia, provenienti la prima dal gruppo A (“élite”) e la seconda dal gruppo B (sfidanti), settimo posto al Giappone ed ottavo alla Germania, nono posto alla Norvegia (che retrocede in Divisione 1 gruppo A) e decimo posto all’Ungheria (idem). L’altra finalista e l’altra candidata al bronzo usciranno stasera dal confronto tra Canada e Finlandia.
Circa Svizzera-Svezia, molto da dirsi: rossocrociate per due volte sotto e per due volte in recupero della parità (Rahel Enzler al 17.45 in replica ad Ebba Hedqvist, 15.36, e Lara Stadler al 35.15 in risposta a Linnea Johansson, 29.43), indi Rahel Enzler a cogliere l’opportunità per il sorpasso a tre soli secondi dall’ultimo tè; martellanti le svedesi nella terza frazione, quando il gruppo selezionato da Colin Muller si è trincerato nel ridotto alpino producendo tre sole conclusioni contro 16, e da qui il divario statistico finale (23 tiri contro 36) che d’acchito racconterebbe una storia diversa dal reale. Un po’ di gloria anche per il Ticino con l’assist di Nicole Vallario nella circostanza dell’1-1. Onore salvato, molti tuttavia i punti interrogativi.