Troppe assenze (l’ultima incassata: Mark Arcobello ai “box” al pari di Romain Loeffel e di Timo Haussener), tra l’altro a rigore di organico già piallato per qualità nel raffronto con la scorsa stagione, in un Lugano che, dopo il 5-1 rifilato allo Skelleftea, ha ceduto oggi in malo modo al Tappara Tampere nel secondo impegno in Champions’ hockey league, fase a gironi, 3-6 il punteggio. Sciagurata la frazione centrale, parziale di 0-4 maturato in meno di sette minuti a cavallo tra fase ascendente e fase discendente del confronto ovvero fra il 26.30 (Brady Austin) ed il 33.03 (Samuel Salonen, su sconcertante regalo di Santeri Alatalo difensore in quota bianconera), nel mezzo le firme di Kyle Platzer (26.59) e di Samuel Salonen (30.10); tardiva la reazione dei bianconeri che, davanti al loro pubblico e nella circostanza c’erano 2’033 spettatori che avranno avuto la sensazione d’una turlupinatura, almeno hanno trovato un po’ di “verve” grazie a Daniel Carr (52.54) ed a Troy Josephs (53.34), salvo schiantarsi di bel nuovo sulla volata finale (58.59, Otto Rauhala; 59.27, Sami Mollanen); di Evan Tschumi, a tre secondi dall’ultima sirena, il sigillo che rende un po’ meno amaro il passivo. Tutto in bilico, ma chissà, c’è ancora un’opzione e si tratterà di sfruttarla; felicità nell’aver visto a “roster” il nome di Gregory Bedolla quale 13.o attaccante, occhio, il ragazzo – che è anche nazionale rossocrociato di categoria – ha fatto fuoco e fiamme, nella stagione 2020-2021, tra gli Iuniores “élite” o “Under 20 elit” come s’usa dire adesso. Gli altri risultati: Eisbären Berlino-Skelleftea 3-5