Di trafficanti e spacciatori che occultino la droga in ogni genere di recesso, compresi gli orifizi sulla persona e non stiamo a dar troppi particolari anatomici, sono piene le cronache; e, difatti, quasi sempre i trasportatori di sostanze stupefacenti sono traditi già ad un primo e sommario controllo o, nel caso dei “body-packer”, dalle radiografie in ospedale. Candidabile all’ormai celebre “Premio pane e volpe” per il mese corrente è tuttavia il soggetto che domenica pomeriggio, dopo essere incappato con un sodale in una pattuglia della Polizia di Stato a Gravellona Toce (Verbano-Cusio-Ossola), agli agenti ha fornito risposte mal articolate ovvero biascicate, con ciò suscitando ovvio interesse professionale da parte degli uomini in divisa; un motivo in effetti c’era, non già perché l’interrogato disponesse di scarse conoscenze della lingua italiana e non già perché sotto effetto di bevande alcooliche, ma… perché in bocca, al posto del dente del giudizio, aveva infilato un involucro contenente eroina per il peso netto di 1.5 grammi. “Uso personale”, nella definizione di massima, ferma restando la massima attenzione su entrambe le persone, un 33enne ed un 40enne residenti in provincia, anche in forza dei numerosi precedenti sia penali sia di polizia per reati sia afferenti al mondo della droga sia contro la persona sia in materia di patrimonio. Seguiranno procedimenti amministrativi.