In parte su di sé, in parte all’interno di ambienti che erano a sua disposizione e dunque parliamo di un “garage” o di un magazzino anziché del domicilio vero e proprio, aveva cocaina per alcune decine di grammi: una goccia nel mare, se è vero che ad un ruolo rilevante nel contesto di un grosso traffico di sostanze stupefacenti vien fatto riferimento dagli inquirenti circa un soggetto tratto in arresto martedì 30 gennaio, come da nota-stampa diffusa nel primo pomeriggio di oggi, dalle parti di Chiasso. Inchiodato alle sue responsabilità – inchiodato, si direbbe e si sottolinea, ché presunzione di innocenza non può qui sussistere: semmai si tratta di classificare i reati – un 46enne italiano abitante nel Mendrisiotto; l’uomo è al momento ristretto per intervenuto arresto, grevi i sospetti, nome e cognome ben stampati nella testa degli inquirenti stante anche il concorso di risultanze nel quadro dell’inchiesta condotta in compartecipazione tra operatori dell’Ufficio federale dogana-sicurezza confini, agenti della Polcantonale e loro colleghi della Polcom Chiasso e della Polcom Mendrisio. Infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti l’addebito acquisito e messo nero su bianco dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo.