Home CULTURA Gianni Versace “à la” Santo Versace, a Lugano un incontro emozionale

Gianni Versace “à la” Santo Versace, a Lugano un incontro emozionale

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Dal 2018, dopo la cessione dell’azienda di famiglia al magnate newyorkese Michael Kors per l’equivalente di 2.12 miliardi di dollari dell’epoca, si considera fuori dal mondo della moda. Fuori da quello, ma non dalla storia dell’imprenditoria; a quella storia, anzi, ha voluto dare un contributo in lettere firmando il libro “Fratelli. Una famiglia italiana” che ha portato in presentazione pubblica, venerdì 7 giugno, allo “Splendid royal” di Lugano. “Fratelli”, cioè Santo Versace che racconta – come ha raccontato “de visu” al pubblico – la figura di Gianni Versace, stilista onirico la cui vita venne spezzata da due colpi d’arma da fuoco, nel luglio 1997, a Miami Beach; opera sofferta, tanto da vedere la luce solo un quarto di secolo dopo la morte di Gianni Versace, quale esito di un “percorso di rinascita” in cui è “sono riuscito a liberarmi dei pesi del passato”. Sintesi ponderosa, e resa vibrante nella voce di un quasi ottuagenario dall’impegno diuturno (è tuttora alla guida di una società di produzione nel mondo della cinematografia)Un dubbio si potrebbe semmai porre circa la funzionalità consequenziale degli elementi inseriti nella testimonianza, cioè se Gianni Versace sia effettivamente il faro della storia, ed in tal modo illumini gli altri soggetti determinanti nella nascita e nel successo della “maison”, o se Gianni Versace sia stato fatto assurgere ad emblema dell’identità da ingegno collettivo rappresentato nei nomi di Donatella Versace (per la parte creativa) e di Santo Versace (per gli aspetti creativi, finanziari ed amministrativi); probabile che su questo l’autore, conscio di mettere la parola definitiva sull’epopea abbia deliberatamente scelto di giocare, lasciando a terzi la facoltà ed il diritto di interpretazione. Del resto, meglio di Santo Versace nessun altro potrà mai raccontare la storia dall’interno… Nella foto, un momento della serata.