ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 15.01) L’incendio continua, e siamo al quinto giorno di battaglia contro le fiamme da parte di Pompieri e specialisti aerei, ma dal fronte del Gambarogno giungono finalmente notizie meno allarmanti. La prima: il contenimento del rogo, causato com’è ormai noto – vedasi quanto pubblicato ieri sul “Giornale del Ticino” – da due tizi incapaci di gestire un fuocherello da bivacco ed altro non si vuol dire per non trascendere nel turpiloquio, è in corso sempre a doppia strategia, ossia con attacco da terra e dall’aria, e sta offrendo buoni risultati; salvaguardati in particolare gli edifici nella zona di valico all’Alpe Neggia, che è di fatto spartiacque verso la Valle Veddasca, e mantenute le posizioni sopra il nastro della Cantonale S404 nel tratto a collegamento tra la stessa Alpe di Neggia ed il nucleo di Indemini; nessun problema a valle, ossia oltre la linea di frontiera tra Indemini ed il Comune di Maccagno con Pino e Veddasca in frazione Biegno; sempre attiva la collaborazione da parte tricolore con l’utilizzo dei “Canadair” per il lancio di acqua. La seconda: per la giornata di domani, venerdì 4 febbraio, con modalità e secondo tempi che saranno stabiliti via via anche in ragione delle esigenze di spostamento e di eventuale riattestazione da parte degli operatori del soccorso, è previsto il rientro dei residenti nelle abitazioni di Indemini, abitazioni lasciate nei giorni scorsi per motivi precauzionali; contestualmente, e previa ultima verifica sulla potabilità dell’acqua, sarà riattivato il servizio idrico su tutto il territorio della frazione Indemini.
La facoltà di accesso agli edifici resta temporaneamente preclusa ai villeggianti. Definiti anche i termini per la riattivazione della viabilità in uscita da Indemini verso Biegno ed oltre così come dall’Italia verso l’Alta Valle Veddasca.