Zona operativa preferita, la stazione ferroviaria di Gallarate sulla linea mediana della provincia di Varese: ben scelta, essendo questo lo snodo ed il fulcro delle linee da e per Domodossola, da e per Luino indi verso il o dal Gambarogno, da e per Porto Ceresio, da e per il Ticino su Mendrisio indi verso o da Como, da e per Milano, da e per l’aeroporto della Malpensa, insomma il luogo in cui un bersaglio da depredarsi si trova sempre. E giust’appunto per due rapine personali accertate, entrambe sul finire del maggio ultimo scorso, è finito oggi in carcere a Busto Arsizio un 39enne, nazionalità marocchina, formalmente privo di fissa dimora: conditi da violenza entrambi gli atti perpetrati in prossimità dello scalo, il primo contro una donna (borsetta strappata, all’interno anche un cellulare) ed il secondo contro un altro nordafricano, pestato ripetutamente con pugni al volto – necessario un trattamento ospedaliero – e privato brutalmente di una collanina d’oro.
Quel che è peggio: forse non essendo riuscito a piazzare gli articoli provento della rapina, in almeno un caso il 39enne si sarebbe messo in contatto telefonico con la vittima – avendone rilevato l’identità grazie ai documenti – tentando un’estorsione cioè promettendo la restituzione della merce in cambio di denaro contante. Di ben diverso avviso gli uomini dell’Arma dei Carabinieri, stazione di Gallarate, le cui indagini hanno condotto alla chiusura del cerchio.