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“Fleischlawine” e camperisti, la domenica bestiale della ValleMaggia

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Giusto l’andare alla ricerca di refrigerio, di acque fresche e di aria buona, per di più nella domenica di metà agosto. Ieri in ValleMaggia, tuttavia, il massiccio afflusso dei turisti di giornata – riprova a doppia chiave: parcheggi strapieni, esauriti i ghiaccioli nei negozi – si è tradotto anche nell’occupazione “manu militari” di vari punti di accesso alle sponde del fiume, nel senso che non tutti sembrano aver chiara l’esigenza di lasciare liberi gli imbocchi dei sentieri che portano dalla Cantonale (o dalle strade interne, ad esempio via Municipio in frazione Moghegno) al greto del fiume, non foss’altro per lasciare spazio nel caso siano da portarsi soccorsi a qualche bagnante in difficoltà. E di nuovo a Maggia, dove vige il divieto di stazionamento “al di fuori delle aree autorizzate e designate specificamente a campeggio” come ribadito a più riprese dall’autorità politica comunale, ecco distribuirsi in numero consistente i camperisti ed i roulottisti ed i bivaccanti, in un caso almeno riunendosi le tre categorie sotto un’unica macchia boschiva o meglio a ridosso della medesima. Per buona misura, una foto aiuta a documentare. A capire, invece, no.