Sport stranoto a fine legislatura, quello del tirare linee orizzontali e verticali per stabilire chi tra i granconsiglieri sia stato buono e chi sia stato cattivo; la produzione di statistiche su presenze ed assenze in aula, in questo senso, è ovviamente più facile e comoda rispetto all’occuparsi della sostanza di quel che un parlamentare abbia fatto o non fatto, con tutto il rispetto per coloro che nel Legislativo hanno primariamente svernato. Accade così che nell’ultimo quadriennio, secondo una fonte di stampa, reproba in sommo grado sul campo del “PalaOrsoline” sia risultata Natalia Ferrara in quota Plr: a gravare sul suo percorso, come da evidenza, ben due dicansi due pause. Effettivamente non brevi, né l’una né l’altra, trattandosi dei giorni finali di altrettante gravidanze e dei periodi immediatamente successivi alla nascita dei due figli, all’anagrafe Leone il primo (aprile 2021) e Noè il secondo (settembre 2022). E la mettiamo giù facile: per la logica, quelle, non sono assenze. O che per caso, tra i vari regolamenti astrusi, c’è anche una norma che vieti o “sconsigli” alle deputate di restare incinte?