Come indicano stamane fonti del Dipartimento cantonale territorio, da qui alla fine di ottobre sarà svolta una nuova inchiesta sulla mobilità ai valichi di confine, obiettivo la raccolta di dati precisi circa il traffico veicolare in entrata ed a proposito delle abitudini di mobilità dei conducenti; per intenderci, è la replica delle rilevazioni effettuate – si va a memoria, da ammettersi eventuali mancanze – nel 2016 e nel 2018 e nel 2021. Interviste rapide, 60-120 secondi all’incirca; addetti facilmente individuabili per la pettorina indossata; collaborazione dai responsabili dell’Ufficio federale dogana-sicurezza confini; pubblicazione dei dati annunciata “nel corso del 2025”. Dalle ultime indagini, con riferimento alle fasce orarie dal maggior interesse, avevamo appreso che il grado di occupazione dei veicoli in ingresso era sceso da 1.26 persone per auto nel 2018 ad 1.21 persone per auto nel 2021 (ed anzi, da 1.21 persone nel 2018 ad 1.15 persone nel 2021 per quanto riguarda i mezzi con targhe italiane) e che l’82 per cento delle vetture era occupato dal solo conducente nel 2021 mentre nel 2018 tale evidenza si situava al 78 per cento. Doveroso il proseguire nell’acquisizione di dati; per via empirica, e senza ricorso alla sfera di cristallo, per caso qualcuno crede che la situazione sia cambiata?