Home POLITICA Federali 2019 / Stati: sarà ballottaggio. A destra sorrisi e lacrime

Federali 2019 / Stati: sarà ballottaggio. A destra sorrisi e lacrime

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 22.32) Tutto rinviato al secondo turno – ed un’ipotesi di segno contrario non sarebbe mai e poi mai entrata in linea di conto – per l’elezione dei due rappresentanti ticinesi al Consiglio degli Stati, come da odierno scrutinio. Teoricamente sei, in realtà soli quattro da considerarsi in corsa nella sfida finale: Greta Gysin, che per Verdi e Sinistra alternativa, chiude al quinto posto con 22’012 preferenziali pari al 20.81 per cento, ma annuncia di non voler proseguire e di riversare il supporto su Marina Carobbio-Guscetti (Partito socialista), quarta con 30’263 consensi pari al 28.61 per cento; Battista Ghiggia, rimasto in lizza per la Lega dei Ticinesi nonostante una campagna densa di errori, finisce ultimo tra i candidati effettivi con 20’546 voti corrispondenti ad un triste 19.43 per cento e, a verdetto ormai profilato, spara a zero su presunti “traditori” all’interno della stessa Lega e si chiama fuori da qualunque futura partecipazione alla politica attiva. L’uomo del giorno è Marco Chiesa, udicino supportato dai leghisti e giunto secondo (32’576 voti per un clamoroso 30.80 per cento) alle spalle dell’inossidabile Filippo Lombardi (uscente ed in posizione di rientrante, 34’318 voti per il 32.45 per cento; il Ppd ringrazia per la boccata d’ossigeno). Solo in terza moneta Giovanni Merlini, chiamato in quota Plr a confermare il seggio che fu di Fabio Abate, con 30’371 consensi per il 28.72 per cento; a misura precisa, margine di sole 108 crocette ovvero lo 0.11 per cento su Marina Carobbio-Guscetti. Giochi finiti – in realtà, prima che avessero avuto inizio – per Werner Nussbaumer, Germano Mattei e Xenia Peran: in percentuali, 2.73, 2.61 e 0.79 per cento, auguri per una prossima occasione.