Home CRONACA Chiasso, 50enne assassinato in casa. Preso l’accoltellatore: era già sotto processo

Chiasso, 50enne assassinato in casa. Preso l’accoltellatore: era già sotto processo

247
0

(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 19.25) Ha colpito, è uscito dall’appartamento ancora con l’arma da taglio in mano, sull’angolo della strada ha incrociato una donna e le ha chiesto di avvertire le forze dell’ordine nel frattempo già mobilitatesi; poi è rimasto lì, a fianco della chiesetta titolata a sant’Anna, per aspettare i poliziotti ai quali si è consegnato mostrando la via per l’abitazione sul cui pavimento aveva lasciato un cadavere. Con il fermo dell’uomo, 27 anni, cittadino somalo abitante nel Mendrisiotto, si è chiuso in una mattinata il cerchio attorno al fatto di sangue occorso presumibilmente all’alba di oggi ed in séguito al quale ha perso la vita un 50enne, cittadino svizzero, indicato da fonte ufficiale come domiciliato nel Mendrisiotto ed in realtà intestatario dell’abitazione stessa. La vittima, nel frattempo oggetto di compiuta identificazione – persona conosciuta ed a lungo impegnata in varie attività sociali, in particolare i “City angels” di cui era stato responsabile operativo proprio a Chiasso – e che da tempo soffriva di problemi di natura psicofisica, è stata trovata attorno alle ore 7.10 all’interno di uno stabile di via Enrico Pestalozzi a Chiasso, punto di incrocio con via Monsignor Willy Albisetti; l’episodio, stando a prime e sommarie indiscrezioni da fonti terze e per le quali non vi è conferma ufficiale, sarebbe maturato in contesto legato alla cessione di sostanze stupefacenti.

Le modalità dell’accoltellamento, nulla potendosi escludere al momento circa quanto occorso all’interno dell’edificio, sono al vaglio degli inquirenti. Poche le evidenze: all’arrivo degli agenti della Polcantonale, “in uno” con colleghi della Polcom Chiasso e dei sanitari del “Servizio autoambulanza Mendrisiotto”, non è stato possibile alcun tentativo di rianimazione del 50enne; inoltre, il 27enne somalo – cui viene contestato il reato di assassinio, in subordine quello di omicidio intenzionale; inchiesta nelle mani del procuratore pubblico Zaccaria Akbas – ha sicuramente inferto più colpi alla vittima. A margine: l’omicida sarebbe dovuto andare a processo entro tempi brevi per il reato di aggressione, essendo stato arrestato nel luglio 2023 quale presunto corresponsabile di due atti di violenza – rispettivamente sei e 17 mesi prima, “dossier” nelle mani del procuratore pubblico Moreno Capella – al “Blu Martini club” di Lugano e, per quanto scarcerato già a distanza di un mese, sottoposto a provvedimenti alternativi.