“Ritrovo di pregiudicati”, realtà in cui era “abituale” l’“inosservanza delle basilari regole civili”, teatro di “gravissimi episodi di intolleranza verso le istituzioni”, luogo oggetto da tempo di irritazione per i residenti stanti “condotte illegali” e “violazioni penali ed amministrative”. Quattro pennellate e via, ben descritto il bar di Faloppio (Como) la cui licenza di esercizio è stata sospesa nelle scorse ore, per la durata di 20 giorni, in ossequio a specifico provvedimento firmato da Marco Calì, questore di Como. Lunga la serie di fatti e di reati – l’elenco parte dal 2023 e giunge ai giorni nostri – oggetto delle osservazioni e della relazioni pervenute dalle forze dell’ordine; notevole la descrizione circa l’“incauta gestione dell’attività del locale” ed a proposito della “pericolosità per l’ordine e per la sicurezza pubblica”, pericolosità “posta in essere anche e soprattutto dal titolare della licenza, un pregiudicato di 55 anni residente in paese che, senza alcun tipo di coscienza civica, ha contribuito notevolmente al degradarsi della situazione che gravitava attorno al suo bar” al quale “accedono perlopiù persone pregiudicate e/o con precedenti di polizia, non solo di Faloppio, ma anche provenienti da (…) Comuni limitrofi”. Esito: ieri mattina la visita di agenti della Polizia di Stato in Como e di uomini della stazione locale dell’Arma dei Carabinieri, la notifica del provvedimento e l’apposizione dei sigilli. E gli avventori, quelli dalla cattiva nomea, si cerchino un altro posto.