Home POLITICA «Esco da un “burnout”»: Cristina Gardenghi lascia Gran Consiglio e i Verdi

«Esco da un “burnout”»: Cristina Gardenghi lascia Gran Consiglio e i Verdi

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Ragioni di salute dichiarate dalla stessa granconsigliera – “Ho vissuto momenti difficili a causa di un “burnout”, devo occuparmi della mia salute e riflettere su chi sono e su chi voglio diventare, e sento di non poterlo fare con le cariche e con gli impegni politici che ho assunto” – all’origine delle dimissioni annunciate oggi da Cristina Gardenghi, 28 anni, dal 2019 membro del Legislativo cantonale quale esponente dei “Verdi del Ticino”. La parlamentare bleniese, che per ragioni di studio (laurea in ingegneria ambientale, prosecuzione con un “master”) si è divisa a lungo fra Acquarossa e Zurigo, ha comunicato tale decisione con una lunga lettera poi diffusa a cura della segreteria del partito; fra le ragioni addotte figura per l’appunto il gravame dato da “aspetti logoranti” dell’attività politica quali “gli impegni che si susseguono incessantemente” (tra le funzioni acquisite per elezione parlamentare, la partecipazione alla Commissione di controllo su Usi e Supsi ed alla Commissione speciale formazione-cultura), la “pressione mediatica” e la complessità di temi “che richiedono un attento approfondimento ma allo stesso tempo una risposta binaria”, i “toni spesso aspri”, la “richiesta di essere costantemente ricettivi e “performanti” e di ipersemplificare ciò che non è sempre semplificabile”.

Di tutto ciò la salute di Cristina Gardenghi avrebbe risentito al punto che, “senza che di ciò mi rendessi conto, ho finito per esaurirmi e per perdere di vista ciò che per me è davvero importante”. Inevitabile la scelta: “Ho bisogno di spazio e di tempo, per ritrovare me stessa e per tornare a vivere secondo i miei valori”, il che si traduce anche nel reispetto dei “ritmi che sono propri della natura a cui apparteniamo e non della vita frenetica a cui ci siamo abituati”, e “con più empatia, con più umanità e con più cura di me stessa e delle relazioni con le persone che mi stanno accanto”. Una scelta di campo, e di vita. Onorevole, a Lei ogni miglior augurio.