(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.45) Dopo tre giorni fra venti gelidi e tempeste, una seduta nel segno del parziale recupero – raggiunto il punto di caduta? Lo si spera, si osa crederlo – sul listino primario della Borsa di Zurigo: “Swiss market index” in ultimo ad 11’359.12 punti, con guadagno pari al 2.82 per cento rispetto alla chiusura precedente, pur in contesto esposto a spinte e controspinte (minimo sugli 11’130.84 punti alle ore 10.06, massimo sugli 11’507.87 punti alle ore 16.17, momento in cui ha avuto inizio la corsa ai realizzi di brevissimo periodo). Podio occupato da “Lonza group Ag” (più 7.62 per cento), “Swiss Re Ag” (più 4.69) e “Zürich insurance group Ag” (più 4.27); in coda “Swisscom Ag” (meno 0.90). Prudenti gli operatori sull’allargato; di qualche interesse il “più 9.92” per cento di “DocMorris Ag”. Dalle altre piazze: Dax-40 a Francoforte, più 2.35 per cento; Ftse-Mib a Milano, più 2.44; Ftse-100 a Londra, più 2.44; Cac-40 a Parigi, più 2.50; Ibex-35 a Madrid, più 2.37. New York brillante in avvio, poi gelata dal supplemento di frizioni tra Washington e Pechino (cui l’autorità di governo Usa ha imposto dazi aggiuntivi nella misura del 104 per cento) ed al saldo con perdite su tutti i fronti: “Dow Jones”, meno 0.84; Nasdaq, meno 2.15; S&P-500, meno 1.57. Cambi: 92.91 centesimi di franco per un euro, 84.80 centesimi di franco per un dollaro Usa; sui 66’317 franchi il controvalore teorico del bitcoin.