(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 16.14) Altri due decessi per Covid-19 in 24 ore, purtroppo con linea di continuità mantenuta e che anzi si ingrossa, raccontano anche oggi di un Ticino lontanissimo dalla sospirata normalità e ci spiegano che, per quanto di natura diversa rispetto a quella da cui si fu attaccati due anni or sono, le varianti di “Coronavirus” circolanti sul territorio non sono né meno diffuse né meno contagiose, e quanto a tasso di letalità la distanza non è poi chiara: in numeri, 1’171 vittime nel complesso, e ben 42 nel quadro della quinta ondata come dire cinque settimane e mezzo, più di un morto ogni giorno. Morbo debellato, per nulla: 339 erano stati i nuovi positivi nello spazio tra l’altr’ieri e ieri, 337 sono quelli che si iscrivono sul transito da ieri ad oggi, ergo 28’523 nella fase corrente e 144’226 – ben oltre il 40 per cento della popolazione residente – in totale. Calano, questo sì, i degenti in strutture nosocomiali: tre quelli ricoverati in reparti di terapie intensive, 86 quelli che versano in reparti ordinari, 89 in tutto i pazienti. In risalita – dato non facilmente spiegabile, almeno alla luce di quello che si presume essere un cordone sanitario rafforzato in tale contesto – i contagi nel sistema delle case per anziani: sette le guarigioni, 12 i nuovi positivi, 35 in tutto i residenti colpiti, 12 le strutture perforate dal “Coronavirus”. Microaggiornamento dalla campagna vaccinale: al 72.3 per cento la quota degli aventi diritto sottopostisi al trattamento di base (doppia somministrazione o singola somministrazione dopo guarigione del soggetto interessato); in ascesa al 46.6 per cento sul totale i “richiamati” (trattamento con terza dose ovvero “booster”), con balzo al 79.1 per cento tra gli “Over 65”; 673’810 le dosi somministrate in modo proficuo.