Custodia cautelare in carcere ai “Miogni” di Varese, sull’immediatezza delle dimissioni dall’“Ospedale di circolo” del capoluogo a constatati miglioramenti delle condizioni di salute, per l’uomo che nella mattinata di cinque giorni addietro aggredì un’agente della Polizia italiana di Stato a Lavena-Ponte Tresa e tentò di scagliarsi su di lei impugnando un coltello dalla lunga lama, ritrovandosi poi a terra per il colpo esploso con l’arma di ordinanza dall’altro poliziotto. Il soggetto, ora noto con il nome di Imad Lahlal, 29enne cittadino del Marocco, è chiamato a rispondere di vari reati tra cui il tentato omicidio; gli addebiti legati alla vicenda di Lavena-Ponte Tresa si sommano ad altri fatti delittuosi, tra cui un’accusa per minaccia, nella prima decade di agosto, in provincia di Torino. Resta poi l’essere Imad Lahlal, clandestino su suolo italiano, non nuovo a fornire identità falsa (tale l’evidenza di un controllo effettuato sempre nella zona di Torino). Ad avviso del giudice delle indagini preliminari, il giovane è elemento pericoloso e problematico, quanto basta ed avanza per imporre la sua detenzione.