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Da nord e da sud li abbiam visti arrivar: tutti in coda al San Gottardo

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 18.39) Una speranzuccia c’è: che fra gli sventurati vetturali all’uno ed all’altro capo della galleria del San Gottardo sulla A2, in queste ore, siano rimasti intrappolati in massa i burosauri bernesi teorici dei 60 chilometri orari quale velocità massima da consentirsi sulle autostrade elvetiche; essi godrebbero infatti delle straordinarie sensazioni date dalla staticità sotto la sferza del sole, ed anzi si immagina che, congrui con il loro sforzo da paraecologisti rimasti all’oscuro delle dottrine in àmbito scientifico (la fisica, per esempio: è una materia sempre interessante, sapete?), costoro avranno rinunziato ad un qualsivoglia e financo occasionale refolo di aria condizionata, meglio un malore che l’abiura del lacunoso convincimento elevato tuttavia a dogma.

Realtà vuole invece che sull’asse della A2, ancora sul primo calare della sera, la situazione di incollaggio delle ruote all’asfalto rimanga quasi inalterata cioè sulle stesse dimensioni registrate via via nel corso della giornata: blocco per quattro chilometri al portale nord ovvero fra lo svincolo per Amsteg in quel del Comune di Silenen e lo svincolo per Göschenen-Casinotta, tempi di percorrenza attorno ai 45 minuti, tendenza al calo; ovviamente chiuso in direzione sud l’ingresso a Göschenen-Casinotta; sul fronte opposto, ovvero tra gli ascendenti in rotta ticinese, colonne per tre chilometri tra lo svincolo per Quinto e quello per Airolo, transito stimato in 35 minuti da coda a punta del gruppo, tendenza al nulla cosmico. Problemi contenuti in frontiera sull’uscita dal territorio svizzero; un po’ più complessa la percorrenza dell’ultimo tratto della A9 italiana a monte della barriera di Grandate. In immagine colta sul mezzodì dalle parti di Quinto frazione Piotta, un ordinario momento del convegno tra veicoli non programmato ma avvenuto come e qualmente.