(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 10.49) Pochi i nuovi contagiati, pochi i ricoveri, in calo (lieve) i ricoverati nei reparti di terapia intensiva; e sarebbe questo, nella contingenza del Covid-19 in Ticino, il miglior quadro possibile. Non lo è, invece. Non lo è perché le cifre considerate, e pur valide quale testimoni di un periodo definito ovvero le 24 ore nel transito da ieri all’alba di oggi, si situano in contesto particolare ovvero nel fine-settimana di un tempo inframmezzato da festivi; non lo è perché ad un brusco calo dei valori segue per solito una altrettanto repentina risalita; e non lo è soprattutto in ragione della presenza di otto altre vittime, 500 in tutto nella seconda fase della pandemia, 850 dall’inizio di marzo 2020. Altissima, quasi ai massimi rilevati, l’occupazione di posti-letto (51) in reparti di terapia intensiva, peraltro su evidenza di 352 ricoverati all’interno di strutture nosocomiali (sei ingressi, nove dimissioni); con i 61 casi dell’ultimo incremento, i positivi sono ora 25’378. Fermi rispettivamente a quattro ed a tre giorni or sono i riscontri per quanto riguarda l’incidenza di positività nei “test” (16 per cento su 994 tamponi effettuati e sottoposti a verifica in laboratorio), soggetti in isolamento (1’403) e soggetti in quarantena (2’134). In immagine, una fase di trasferimento dei vaccini.