(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 14.59) Ad una recrudescenza, tanto di più ad una recrudescenza immediata, non si vuole né si può credere; sarebbe un segno totalmente pregiudicante nell’esizialità del dramma espresso in questa pandemia covidiana, ed alla vigilia della da lungi auspicata “fase due”, ovvero nel transito fra il periodo “sospeso” ed il tempo di bel nuovo “attivo”, simile viatico ben poco ci sorreggebbe. Dopo vari giorni in cui la media dei decessi si era stabilizzata alla singola unità, ben quattro le vittime registrate in Ticino nel volgere delle ultime 24 ore sino all’alba di oggi, per un totale di 338 considerandosi gli accertamenti “ufficiali”; ancor più triste, il dato, sapendosi che a tre soltanto si sono ridotti i contagi in pari tempo, sette in tutto nel volgere di 48 ore, 3’260 nel complesso. Ancora 81 i ricoverati, di cui 60 in reparto e 12 in terapia intensiva; di questi ultimi, 10 gli intubati. 14 i dimessi da strutture nosocomiali, e con questo fanno 843, 25.86 per cento sul totale dei ricoverati. Riscontri complessivi dal territorio elvetico (fonte: sito www.corona-data.ch; aggiornamento, cinque Cantoni su 26): nove contagiati in più, 30’052 alla somma (Vaud, 5’363; Ginevra, 4’971; Zurigo, 3’545; Ticino, per l’appunto, 3’260); 1’828 i decessi.