(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 21.39) Si prova, si prova eccome, a cercare un segno, un messaggio, una traccia di incoraggiamento in questo turbine da pandemia covidiana. Troviamolo: per quanto ancora pesante, si assottiglia di giorno in giorno – e si spera che questo sia prodromo di una tendenza – il saldo tra nuovi ricoverati e dimessi dalle strutture nosocomiali ticinesi; tra ieri e l’alba di oggi, difatti, 18 gli ingressi e 10 le uscite, dal che deriva un totale di 176 degenti in ospedale; tra di loro, il 92.62 per cento versa in reparto ordinario, la quota restante – effettivi 13 soggetti, minimo l’incremento – in terapia intensiva. A fronte di ciò, purtroppo, l’evidenza di altre due vittime, totale 369 dall’inizio della mattanza, 19 nella cosiddetta “seconda fase”; e poi, serissimo motivo di preoccupazione, i 333 nuovi casi, per effettive 8’225 persone risultate positive al tampone. Pesante anche il bollettino a livello nazionale: sull’arco delle 72 ore , 93 decessi (2’130 in tutto) e 497 ricoveri (7’476); 88’863 i “test” Covid-19 condotti, 21’926 le infezioni confermate in sede di laboratorio. Infine, all’ultimo riscontro nel quale sono tuttavia considerati solo 21 Cantoni più il Principato del Liechtenstein, in isolamento 39’883 soggetti, di cui 31’903 in quarantena.