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Contrabbandavano caviale (e altro), quattro ucraini fermati a Novazzano

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Vero: se è Ossetra, al cliente finale viene un po’ meno della metà rispetto al Beluga, girando oggi prezzi sui 3’300 anziché sui 7’200 franchi il chilogrammo; ad ogni modo, il caviale di storione costicchia e sul caviale di storione, in modalità contrabbando e su quantità non modeste, chi abbia mentalità commerciale con tendenza alla zona grigia sa di poter largamente lucrare. Sempre che non sia colto sul fatto, come è accaduto giorni addietro giovedì 2 ottobre (di stamane l’informativa ed un sommario resoconto) quattro cittadini ucraini che nel transito da Uggiate con Ronago su Novazzano via valico in località Ponte Faloppia, una volta giunti su territorio ticinese a bordo di due furgoni parimenti con targhe ucraine, sono stati invitati a fermarsi da parte di operatori dell’Ufficio federale dogana-sicurezza confini; un controllino sulle identità dei soggetti, una donna e tre uomini, poi l’occhiata al carico di cui è immediatamente emerso il mancato sdoganamento. Che sarebbe stato, come dire?, appena appena necessario: caviale di storione, chilogrammi 7.5; alcoolici e superalcoolici, litri 7.8; carne, chilogrammi 62.1; altri prodotti meno rappresentativi – ma non esenti da gravami – ai sensi delle imposizioni doganali, entità varie.

Agli specialisti dell’Ufficio competente non è rimasto che il compilare un elenco contestualmente all’applicazione di una consistente sanzione amministrativa, ed allo doganamento di gran parte della merce, con il versamento dunque dei tributi; da quest’ultima operazione sono rimasti esclusi i vasetti contenenti caviale, dovendosi esperire alcune verifiche in rapporto con le normative connesse con la “Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione”.