A volte sono sforamenti dalla modesta entità, per mera svista o per errato calcolo da parte del conducente dell’auto o di un suo passeggero; a volte il dolo è invece palese. Tanto nell’uno quanto nell’altro caso, ad ogni modo, trattasi di denaro che entra nelle casse dello Stato italiano per via delle attività di contrabbando intercettate: proventi nell’ordine di 3’000 euro in media ogni giorno, infatti, sono giunti nel 2024 dall’attività degli operatori dell’Agenzia dogane-monopoli sulla frontiera fra Ticino e Comasco, pertinenza della Sezione operativa territoriale di Como frazione Ponte Chiasso. Nei numeri, per provvedimenti sanzionatori, l’incasso totale è risultato pari a 1’070’894.00 euro, di cui 288’272.00 euro con riferimento alle violazioni valutarie e 782’622.00 euro con riferimento ai diritti doganali ed alle sanzioni; capitoli principali, negli elenchi, dati da orologi di lusso, gioielli e contanti. Determinante, come indica un portavoce dell’Agenzia dogane-monopoli, la collaborazione rafforzatasi con le autorità doganali elvetiche.